Gerardo Sacco crea il premio per La Giara
Nella Sala degli Arazzi della sede Rai di Viale Mazzini si è conclusa la V edizione del Premio La Giara con la premiazione della terzina finalista. Il premio è stato realizzato dall’orafo Gerardo Sacco, ancora una volta, testimone di un momento di grande cultura. È ormai noto che Il termine “cultura” da sempre si coniuga con l’arte orafa del maestro.
Ilaria Tomassini, umbra, autrice del romanzo “Le tre vite di Giuseppe Ferrari“, ha vinto la Giara d’oro. Il romanzo racconta la vertiginosa ascesa economica di un uomo venuto dal nulla, Giuseppe Ferrari, fedele ad una sola legge: tutto è comprabile, anche la ricchezza, l’amore, il successo. La vita gli dimostrerà che non è proprio così.
La Giara d’argento è andata ad Angelo Mascolo, campano, autore di “Palestra Italia“. Giallo ambientato nella dissestata Castellammare di Stabbia. Il terzo classificato Lucio Leone, anche lui campano, con “Il miracolo del diavolo” si è aggiudicato la Giara di bronzo. Il giovane Lazzaro del Bosco “novizio della nobile arte notarile”, al seguito del maestro notaio Marius da S. Giorgio, raggiunge l’antico borgo dei Ferri Bartocci per registrare gli atti del processo contro due donne accusate di stregoneria.
Il premio, ideato da RaiEri, con la collaborazione del Laboratorio di scrittura Creativa della Rai, intende individuare e valorizzare i giovani scrittori al di sotto dei 39 anni che abbiano un romanzo inedito nel cassetto. Durante la manifestazione le letture di Pino Caruso e Deborah Caprioglio di brani dei romanzi hanno offerto un breve saggio dei diversi temi e stili delle opere. All’incontro, condotto da Giancarlo Magalli, hanno partecipato Cristina Comencini e Marino Sinibaldi per la Commissione nazionale del premio, la curatrice Paola Gaglianone, i direttori delle sedi regionali Rai dei romanzi vincitori.