Automobilisti intrappolati sull’A3, chiesto il giudizio per due dirigenti Anas

Cosenza Cronaca

Rimasero per ore bloccati sull’autostrada A/3 Salerno-Reggio Calabria, nella zona del Savuto, avvolti dalla neve e dal gelo che si erano abbattuti violentemente sulla nostra regione. Un’attesa che alle decine di automobilisti allora intrappolati doveva esser apparsa interminabile e che, anche per quanto attiene alla definizione delle varie responsabilità, dovrà ora necessariamente allungarsi ancora a causa dei tempi giudiziari.

Dopo sei mesi da quel gelido 19 di gennaio 2016, la Procura della Repubblica di Cosenza ha richiesto il rinvio a giudizio per due funzionari dell’Anas, la società che gestiste il tratto autostradale. Si tratta in particolare del capo compartimento dell’ufficio Anas per l’A3, Vincenzo Marzi e del dirigente dell’area tecnica esercizio compartimento, Nicola Nocera. Ad entrambe viene contestata la responsabilità del blocco delle vetture rimaste intrappolate durante l’abbondante nevicata di quel giorno.

La Procura cosentina, già il 20 gennaio scorso aveva aperto un'inchiesta sull’accaduto e cercare di appurare le responsabilità oggettive e nel febbraio successivo, poi, rese noto che erano cinque le persone indagate.

Anche la commissione tecnica dell’Anas avviò un’indagine presentando poi una dettagliata relazione al presidente Gianni Vittorio Armani nella quale veniva evidenziato come il blocco fosse stato causato, principalmente, dal mancato rispetto da parte di numerosi mezzi pesanti e leggeri, e “nonostante le ordinanze e i chiari avvisi sui pannelli a messaggio variabile”, dell’obbligo di utilizzo di catene da neve o di pneumatici invernali fatto che - sempre secondo la società - aveva portato conseguenzialmente all’intraversamento sull’autostrada ostruendo la circolazione e impedendo e ritardando interventi.

PROTEZIONE CIVILE, TANSI: DUE GIORNI PRIMA PREVISTA LA NEVICATA

“La richiesta dei pm di rinviare a giudizio i dirigenti Anas per i disagi creati a migliaia di automobilisti … legittima e consolida la credibilità della Protezione Civile della Regione Calabria che in quella circostanza - oltre ad aver previsto la nevicata con due giorni di anticipo - aveva messo a disposizione tutti i suoi mezzi e suoi uomini migliori, impossibilitati ad accedere alla A3, di esclusiva competenza dell'Anas”.

Questo il commento del Responsabile della Protezione Civile regionale Carlo Tansi dopo aver appreso la notizia della richiesta di invio a giudizio. “Nonostante l'A3 non fosse di sua competenza - prosegue Tansi - come è accaduto anche in altri contesti, al di là delle responsabilità, la Protezione Civile regionale è generosamente intervenuta, con spirito di servizio, a tutela dei Calabresi. La richiesta del PM mette la parola fine alle sterili e strumentali polemiche, di matrice politica, che hanno tentato, invano, di delegittimare la Protezione Civile regionale, il cui costante impegno quotidiano per contrastare le calamità naturali e antropiche che affliggono la regione a più alto rischio d Italia è, nei fatti, sotto gli occhi di tutti i Calabresi.”

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