Detenuti: nel carcere Caridi una Sala per i colloqui con i bambini
Si è svolta presso la Casa Circondariale "Ugo Caridi" di Catanzaro l'inaugurazione della "Sala Soggiorno" per i colloqui con i bambini.
Il progetto per l'accoglienza dei bambini ed i colloqui con il genitore in carcere, è stato promosso e realizzato dall'associazione Consolidal, Sezione di Catanzaro, presieduta dall'architetto Teresa Gualtieri, in piena sintonia e collaborazione con la direttrice della Casa Circondariale, dr.ssa Angela Paravati, che ha dimostrato grande disponibilità per l'attuazione dell'iniziativa.
L'obiettivo primario che la Consolidal intende realizzare con questa iniziativa è quello di favorire e facilitare i rapporti tra genitori e minori creando le condizioni per un rapporto sereno in un contesto che, in qualche modo, cerca di riprodurre un ambiente familiare, agevolando l'estrinsecarsi della genitorialità, mirando alla umanizzazione della pena nel pieno rispetto della dignità umana.
In tale spirito la Consolidal di Catanzaro ha proposto il progetto, anche nella convinzione, come verificato in numerose esperienze, che trascorrere il tempo dell'incontro con i parenti in serenità e recuperare il proprio ruolo di padre, produce un significativo miglioramento delle relazioni affettive e familiari e quindi abbassa il rischio di recidiva.
La sala soggiorno vuole costituire uno spazio strutturato e attrezzato in modo confortevole, consono alle esigenze dei bambini, per offrire una atmosfera familiare e distesa. l rapporto con il genitore rappresenta non solo un bisogno/diritto indispensabile per una armoniosa crescita del minore, ma anche un momento fondamentale del percorso risocializzativo dei detenuti.
L’iniziativa rappresenta un segno tangibile degli effetti positivi che la collaborazione sinergica tra pubblico e privato può determinare a beneficio della collettività. In tal senso si espresso il Vice presidente della Regione prof. Antonio Viscomi intervenuto all’incontro: "incoraggiante la solidarietà privata che sostiene un soggetto pubblico nel mantenere condizioni di umanità, a vantaggio dei più piccoli e per la loro crescita sana. Qui c'è una comunità di persone e come comunità deve essere considerata e aiutata nella sua funzione di rieducazione".
Questo concetto è stato ripreso dall’Assessore regionale alle politiche sociali, dr.ssa Federica Roccisano che ha sottolineato che queste iniziative “costituiscono la teoria del caos al contrario, poiché creiamo qualcosa di positivo grazie alla sensibilità delle persone e a vantaggio delle stesse”.
La direttrice Angela Paravati si è soffermata sul concetto del carattere rieducativo della pena che non va intesa come una vendetta della società ma come un percorso di insegnamento, di inclusione che tende a fornire una valida alternativa al termine della detenzione.
La presidente della Consolidal catanzarese, arch. Teresa Gualtieri ha illustrato le finalità dell’associazione tesa a promuovere la solidarietà, che deve essere fatta assieme, in modo da far capire che non si è soli e poter sperare in un futuro; ha ribadito che la società civile e le istituzioni devono unirsi per offrire un contributo e favorire le possibilità di recupero.
L'iniziativa ha visto il coinvolgimento di alcuni detenuti che con maestria hanno affrescato le pareti della sala rendendola vivace e accogliente.
Alla cerimonia sono intervenuti oltre al Vice presidente della Regione, Prof. Antonio Viscomi, l'assessore regionale alle politiche sociali, dott.ssa Federica Roccisano, la presidente della Sezione di Catanzaro della Consolidal, arch. Teresa Gualtieri e il pedagogista prof. Nicola Siciliani De Cumis. La cerimonia di inaugurazione è stata avviata dalla direttrice della casa circondariale, dott.ssa Angela Paravati. Presenti diversi soci e componenti del direttivo e tutto lo stato maggiore della Consolidal: il presidente nazionale avv. Rosario Chiriano, il vicepresidente nazionale, avv. Antonio Nania, e il segretario nazionale, avv. Luigi Bulotta. Hanno assistito all'evento numeroso detenuti e loro familiari e diversi bambini, figli dei detenuti.