Nuovo appuntamento della rassegna di cinema all’aperto Cinestate
Mercoledì 27 luglio alle ore 21, nuovo appuntamento della rassegna di cinema all'aperto Cinestate.
Questa settimana in programma "Il racconto dei racconti" (2015) di Matteo Garrone; adattamento cinematografico della raccolta di fiabe Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, pubblicata postuma tra il 1634 ed il 1636, la pellicola si è recentemente aggiudicata ben 7 David di Donatello.
Costo biglietto singolo: 4 euro.
Possibilità di servizio baby sitting per l'intera durata della proiezione.
Prossimi appuntamenti: 4 agosto, "Perfetti sconosciuti" di Paolo Genovese.
"Il racconto dei racconti" di Matteo Garrone - TRAMA
1600. Una regina non riesce più a sorridere, consumata dal desiderio di quel figlio che non arriva. Due anziane sorelle fanno leva su un equivoco per attirare le attenzioni di un re erotomane sempre affamato di carne fresca. Un sovrano organizza un torneo per dare in sposa la figlia contando sul fatto che nessuno dei pretendenti supererà la prova da lui ideata, così la figlia non lascerà il suo fianco e i confini angusti del loro castello.
Matteo Garrone attinge a piene mani, e con grande libertà creativa, a tre racconti de Lo cunto de li cunti, la raccolta di fiabe più antica d'Europa, scritta fra il 1500 e il 1600 in lingua napoletana da Giambattista Basile. Il risultato è un caleidoscopio di immagini potenti ed evocative, ma anche un carnevale di umani sentimenti, pulsioni e crudeltà, nonché una riflessione profondissima sulla natura dell'amore, che può (dovrebbe) essere dono e che invece, per quelle fiere che sono (ancora) gli esseri umani, è spesso soprattutto cupidigia.
Ognuna delle vicende singolarmente narrate contiene qualcosa di ognuna delle altre: un doppio, un riflesso, una citazione, uno scambio di sguardi. La brama con cui la regina vuole per sé (e solo per sé) un figlio annulla il sacrificio del marito e soffoca il desiderio di essere amato (per sé) del nuovo nato, che una volta cresciuto incontra il suo "gemello" più povero ma infinitamente più libero. La lascivia insaziabile del re erotomane, archetipo predongiovannesco, è una sfida inesauribile alla morte e alla decadenza del corpo, così ben incarnata (perché di carne, pelle e sangue sempre si parla ne Il racconto dei racconti) dalle due anziane sorelle impegnate in una corsa a ritroso nel tempo che finirà per dividerle, "separando ciò che è inseparabile": come l'unione fra i due "gemelli" dell'episodio precedente, come il legame fra un padre immeritevole e una figlia degna di ereditare un regno nell'episodio successivo.