Beccato a coltivare marijuana, scoperte e distrutte duemila piante

Reggio Calabria Cronaca

Un 32enne reggino, P.M.A., è finito in arresto dopo che i carabinieri di Gallico, nel reggino, lo hanno individuato come il presunto responsabile di una piantagione composta da oltre duemila piante di “cannabis indica”, tutte fiorite e di altezza variabile tra i 50 cm ed un metro, scoperta in Località Bugulia di San Giovanni di Sambatello.

All’identificazione del 32enne si è giunti dopo un servizio di osservazione messo ina atto dai militari della stazione di Gallico con l’aiuto degli specialisti dello Squadrone Cacciatori di Vibo Valentia.

In particolare, 20 minuti dopo le 6 di questa mattina, i carabinieri, appostati, hanno visto arrivare sul posto un uomo che si dirigeva verso la piantagione e che effettuava diverse soste lungo il cammino, guardandosi intorno con circospezione e poi avvicinandosi direttamente alla recinzione metallica che circondava le piante, esattamente in corrispondenza di una cisterna (alimentata da un tubo collegato ad un torrente naturale) posta all’esterno e nascosta con delle foglie secche.

Mentre il soggetto si accingeva ad aprire il rubinetto della cisterna - che consentiva l’irrigazione delle piante - è stato immediatamente fermato ed identificato e arrestato per il reato di coltivazione di sostanze stupefacenti.

Vicino alle piante e tra la vegetazione, i carabinieri hanno anche individuato uno spazio prospicente ad un piccolo corso d’acqua dove vi erano diverse buste con all’interno carte di generi alimentari e bottiglie vuote di birra, oltre che un essiccatore, accanto al quale, un cumulo di residui di marijuana triturata, evidentemente precedentemente tagliata e trattata. Inoltre, all’interno della piantagione c’erano una motozappa e diversi attrezzi da lavoro (zappe e cesoie).

Le piante sono state campionate per eseguire le analisi qualitative e quantitative dopodiché sono state bruciate sul posto. Gli attrezzi sono stati invece sequestrati.

Contemporaneamente, la Stazione di Rosario Valanidi, nel cui territorio è residente l’arrestato, ha proceduto a ritirare cautelativamente le armi detenute legalmente dal 32enne che, nel frattempo, è stato rinchiuso nella Casa Circondariale di Arghillà.