Provincia Crotone: Schifino (Pd) sul rimpasto degli assessori
Ben nove consiglieri provinciali della maggioranza di centrodestra alla Provincia di Crotone hanno chiesto il rimpasto della Giunta oltre ad un diverso e più efficace collegamento tra l’esecutivo e il Consiglio. La maggioranza ibrida e innaturale, come peraltro ho sempre denunciato, - scrive in una nota Ubaldo Schifino Capogruppo PD Provincia di Crotone - prima ancora che si arrivasse alla vittoria elettorale, realizzatasi al secondo turno delle elezioni provinciali dello scorso anno, che per un pugno di voti ha portato alla vittoria il centrodestra alla Provincia, dopo appena 16 mesi manifesta contraddizioni, malessere, immobilismo istituzionale ed incapacità di andare oltre la semplice ordinaria amministrazione. Le aggregazioni preelettorali, senza condivisioni politiche e programmatiche, possono far vincere una coalizione, ma difficilmente consentono poi una gestione coerente e di alto profilo del governo dell’Ente pubblico. La caratura politica dei nove consiglieri che hanno aperto la “fronda” interna al centrodestra, tutti espressione diretta dei collegi elettorali del territorio, danno autorevolezza ad una iniziativa che esprime la delusione verso una Giunta che non brilla per l’impegno e che non sa ascoltare e interpretare il disagio profondo della comunità che rappresenta. Le problematiche che essi pongono – continua la nota - non riguardano soltanto la diversa distribuzione dei posti di potere, che deve tenere conto dei legittimi rappresentanti del territorio, ma anche l’urgenza di un “cambio di passo” dell’azione politica e amministrativa della Giunta provinciale. L’immagine che la pubblica opinione percepisce, come denunciato più volte dal gruppo del PD nel consiglio e attraverso gli organi d’informazione, è quella di una Provincia piegata sull’ordinaria amministrazione, attiva nel presenziare convegni, fiere e sagre paesane, ma distratta e poca impegnata a realizzare i cambiamenti auspicati nel qualificare e rendere efficiente ed efficace la spesa pubblica e, soprattutto, nell’esercitare le prerogative e il ruolo di Ente politico ed istituzionale di coordinamento territoriale. La Provincia quale istituzione e presidio democratico, sicuramente, può fare di più sul piano dell’iniziativa nel costruire una matura consapevolezza collettiva, soprattutto tra le nuove generazioni, in difesa della legalità e nella lotta alle mafie e alla crescita della microcriminalità sul nostro territorio – va ricordato in tal senso e per ribadire come nulla o poco più di nulla riesce dalle decisioni dell’esecutivo, che la fondamentale costituzione di parte civile dell’Ente nei processi di mafia è stata decisa su iniziativa consiliare del Gruppo del PD ed avallata all’unanimità dall’intero Consiglio e dal suo Presidente - e, anche, nell’affrontare il profondo disagio sociale di una comunità in gran parte inoccupata e precaria, che soffre più che ogni altra realtà italiana la crisi economica e finanziaria, che rischia di esplodere in maniera incontrollata e mettere a rischio la stessa convivenza civile. Vuoti di capacità amministrativa, vane parole demagogiche e prive di senso quelle che finora si sono potute sentire da chi ha invece il dovere di ascoltare e trovare soluzioni efficaci alle esigenze di un territorio tanto in difficoltà. Intanto, la bonifica dei siti industriali e di quelli urbani, nel rispetto dei tempi e degli impegni presi dall’ENI verso le imprese e i cassintegrati e disoccupati locali, insieme al riconoscimento di Crotone quale area di elevata crisi industriale, devono rappresentare l’impegno prioritario - come del resto è stabilito dal “Patto” per il lavoro e lo sviluppo proposto dalle organizzazioni sindacali - delle istituzioni e delle parti sociali per affrontale e risolvere l’allarmante emergenza ambientale e la gravissima crisi sociale ed occupazionale che investono la nostra Provincia.
La Giunta provinciale dopo aver propagandato per mesi l’utilità per il nostro territorio di avere una Giunta omogenea con i governi nazionale e regionale, ora assiste silente agli espropri attuati in Calabria dei fondi europei FAS, alla soppressione dei treni per i viaggiatori e i lavoratori pendolari della nostra Regione e di Crotone, alle lungaggini senza fine per il potenziamento e la messa in sicurezza della statale 106, alla revoca da parte della Giunta regionale dei finanziamenti della legge 36/2008 riguardanti le opere pubbliche, alla mancata utilizzazione dei fondi ex art. 20/88 previsti per il potenziamento delle strutture e delle apparecchiature dell’Ospedale di Crotone, alla “farsa” delle due enoteche regionali attuata dal Governatore della Calabria, che dopo aver elogiato lo storico ed eccellente vino del cirotano e della zona di Melissa, presidi naturali di prodotti di qualità e di interesse economico e di immagine internazionale, decide di istituire a Cirò Marina la sede per la promozione e la degustazione del vino e di allocare a Lamezia Terme l’ambita struttura per la ricerca e l’innovazione.
Inoltre, registriamo e qui vogliamo denunciare il grave ritardo della nostra Provincia, sollecitata in più occasione delle forze di opposizione, nel portare a conclusione la stagione delle riforme strutturali, avviata dalla precedente Giunta con l’assegnazione degli incarichi progettuali, definendo ed approvando il piano territoriale di sviluppo, i piani ambientali, la realizzazione del distretto energetico e di tutti gli altri strumenti di programmazione di propria competenza.
Infine, il recente dibattito nel Consiglio provinciale, sull’approvazione del rendiconto 2009 e degli equilibri di bilancio 2010, ha messo in evidenza una gestione amministrativa che ricorre spesso alle variazioni di bilancio in “via d’urgenza”, sottraendo di fatto il Consiglio dalle sue prerogative, e alle spese fuori bilancio, che se non regolarizzate, con nuove entrate o con tagli della spesa corrente, possono portare al dissesto dell’Ente. Ed allarma chi, con responsabilità sa di non dover svolgere un ruolo personale all’interno dell’ente, ma è consapevole di essere solo la voce di quei cittadini che con fiducia lo hanno scelto.
Vi è pertanto, come ben si comprende, la necessità e l’urgenza, anche sulla base delle osservazioni e delle prescrizioni avanzate dal Ministero delle Finanze e della Corte dei Conti, di affrontare con tempestività gli squilibri strutturali del bilancio, qualificare e selezionare la spesa, attivare le procedure progettuali per nuove entrate e, soprattutto, potenziare ulteriormente gli interventi rivolti al sociale per venire incontro ai ceti più deboli e bisognosi.
Il Gruppo del PD continuerà a svolgere il suo ruolo di opposizione, costruttiva e non pregiudiziale, per contribuire a favorire concretamente, e non solo a parole, un reale processo di cambiamento politico e gestionale dell’Ente nell’interesse dei cittadini.