Villaggio a Scifo e Stadio. Sette Soli scrive al ministro: nomini un commissario
"Gent.mo On.le Franceschini, lunedì 19 è stata pubblicata la sentenza del Consiglio di Stato che respinge il ricorso proposto dall’Avvocatura Distrettuale di Catanzaro, per conto di codesto Ministero, avverso il pronunciamento del TAR della Calabria che a maggio 2016, accogliendo le tesi della Proprietà, annullava il provvedimento di inibizione/sospensione dei lavori emesso a gennaio 2016 per il “Marine Park Village” in località Scifo-Alfiere, una decina di chilometri a Sud di Crotone e ca. tre dal Parco Archeologico che occupa l’estremità orientale del promontorio di Capo Colonna".
Questo l'incipit della lettera inviata dalla referente dell'associazione "Sette soli", l'archeologa Margherita Corrado al ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini.
"Nel frattempo - continua la missiva - martedì 6 settembre, il Tribunale del Riesame aveva dissequestrato quello stesso cantiere annullando, a sua volta, l’ordinanza di sospensione dei lavori con cui all’inizio di luglio, a seguito di un sopralluogo effettuato a cantiere aperto, il Soprintendente ad interim dott. Salvatore Patamia aveva deciso il blocco delle attività da poco riprese. Ciò significa che i proprietari del terreno e promotori del mega villaggio-vacanze malamente camuffato da agriturismo, autorizzato negli anni scorsi da tutti gli Enti preposti (Comune, Provincia, Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio) a dispetto del PRG comunale, dei vincoli paesaggistici, dell’esistenza della Riserva Naturale Marina “Capo Rizzuto”, della straordinaria valenza ambientale e storico-archeologica del luogo, possono procedere senza ulteriori ostacoli al completamento delle opere di sbancamento e costruzione già eseguite”.
Corrado sostiene ancora che ciò “è l’avvio, di fatto, della cementificazione sistematica dell’antico Promontorio Lacinio, noto a tutto l’Occidente fin dal tempo (mitico) delle imprese di Ercole, e la rinuncia, da parte dello Stato, a tutelare un pezzo significativo della cultura europea e mondiale. La salda posizione di testa assunta da Capo Colonna a partire dal 3 agosto u.s. nella classifica provvisoria dei “Luoghi del Cuore” del FAI, dimostra, ove occorresse, quanta attenzione e preoccupazione suscitino le sorti dell’intero promontorio nella comunità locale e nazionale”.
“Lo scorso anno – continua l’archeologa - nella risposta all’interrogazione del senatore Buemi, Lei, sig. Ministro, aveva promesso espressamente alla comunità locale un intervento finalizzato alla tutela di ScifoAlfiere che scongiurasse proprio quanto sta per accadere. Ebbene, quella comunità ora Le chiede di mantenere la parola, sia pure tardivamente, e di compiere un atto di coraggio e di giustizia sconfessando il discutibile iter burocratico del “Marine Park Village” in nome dell’interesse pubblico nel senso più ampio, addirittura sovranazionale. Il procedimento di riperimetrazione dell’area archeologica di Capo Colonna da parte del MiBACT ai sensi dell’art. 142, comma 1, lettera m del D. Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, avviato a gennaio 2016, ci era apparso come il logico preludio all’apposizione del vincolo archeologico nel sito in questione e a quell’obiettivo riteniamo che il Suo Ministero debba immediatamente tornare a puntare, se ancora conserva un barlume di dignità”.
"Alla luce di quanto sopra e delle altre gravi problematiche già segnalate ripetutamente dalle Associazioni e che non ci stancheremo di proporre all’attenzione degli altri soggetti portatori di interessi diffusi e dei media: la prolungata e immotivata interruzione del cantiere del foro romano di Capo Colonna, sulla cui prosecuzione e completamento in coerenza con quanto previsto dalla seconda variante al progetto SPA 2.4 c’è ragione di nutrire non poche perplessità; - scempio compiuto presso le mura bizantine di Crotone-Corso Vittorio Emanuele II con fondi UE e con la falsa promessa di una loro valorizzazione; - indebita autorizzazione all’ampliamento dello stadio “Ezio Scida” di Crotone concessa dal dott. Pagano il 19.7.2016 ad onta dei divieti del Codice Urbani, anomalia questa che non è sfuggita alla stampa nazionale, autorizzazione che si deve supporre decaduta automaticamente in data 3.8.2016 per la mancata osservanza di alcune delle prescrizioni senza che il Soprintendente ne traesse le dovute conseguenze; chiedamo - continua la nota - che alle scelte organizzative sconcertanti assunte fin qui dal Suo Ministero, scelte che rischiano di devastare irreparabilmente un territorio di assoluto rilievo sotto il profilo archeologico (non ultima quella francamente scandalosa di non disporre l’ispezione centrale più volte sollecitata dalle Associazioni), oltre che di minare definitivamente la fiducia della popolazione nello Stato, segua al più presto la nomina, per Crotone e territorio, di un funzionario con poteri commissariali, incaricato prioritariamente di procedere al vincolo dell’area di Scifo-Alfiere, sì da sottrarla al pericolo di una completa devastazione; di riportare l’orientamento del MiBACT circa l’ampliamento dello stadio “E. Scida” nell’alveo della rispondenza alle norme vigenti”.