Omaggio a Don Vincenzo Tripodi
Promosso dalla Parrocchia di San Giorgio al Corso e dall’Associazione Culturale Anassilos in occasione del Giubileo della Misericordia, si terrà lunedì 26 settembre presso la Chiesa di San Giorgio al Corso alle ore19,15 un omaggio al grande sacerdote deliese Don Vincenzo Tripodi scomparso nel 2012, la cui vita e opera è al centro di un saggio di Raffaele Leuzzi dal titolo emblematico “Don Vincenzo Tripodi/Elegit nos ut essemus”.
L’incontro sarà preceduto, alle ore 18,30 dalla Santa Messa celebrata da Francesco Milito, Vescovo di Oppido Mamertina-Palmi. Subito dopo si terrà l’incontro dedicato a Don Vincenzo con gli interventi dello stesso Vescovo, di Don Antonio Santoro, Parroco della Chiesa di San Giorgio, di Stefano Iorfida, Presidente dell’ Associazione Anassilaos, di Don Bruno Cipro, Parroco della Chiesa di San Luca Evangelista e di Raffaele Leuzzi, autore della importante biografia.
Parroco e “padre spirituale di Delianuova” Don Vincenzo ha svolto una più che decennale attività religiosa nel suo territorio e nei primi anni Settanta fu l’ ispiratore del Cammino Neocatecumenale in Calabria. Ad accogliere infatti per primo a Delianuova il Cammino Neocatecumenale, frutto del Vaticano II e nato nel 1964, su ispirazione del pittore spagnolo Kiko Arguello e di Carmen Hernandez, fu proprio Don Vincenzo che ne colse prontamente la grande forza spirituale messa a servizio della fede in tempi nei quali prevale l’indifferenza e il relativismo.
Un’intuizione geniale visto che oggi il Cammino Neocatecumenale costituisce una delle realtà ecclesiali più importante. “A me - scrive Milito nella prefazione al volume, ricordando l’incontro con Don Vincenzo - resteranno dentro i suoi occhi vivi ed eloquenti nel primo ed unico incontro avuto con lui, il 7 luglio 2012, appena una settimana dopo il mio ingresso in diocesi, nella sua casa a Delianuova attorniato dalla cerchia dei figli a lui più cara della Comunità… purtroppo dicevo a me stesso di questo sacerdote così particolare non potrò arricchirmi, spiritual-mente e pastoralmente, della sua ricchezza interiore maturata in tanti anni di fedele, appassionato servizio al Signore, di amore alla Chiesa, di incondizionato e permanente amore ai fedeli affidati alle sue cure”… “Lo ricordo oggi a me stesso e alla nostra Diocesi perché figli di così notevole spessore, mentre restano ad esempio ispiratore, veglino dal cielo su di noi”.