Due giorni di confronto a Scilla tra specialisti, ricercatori e medici di medicina generale

Reggio Calabria Salute
momento del convegno

Incontri indispensabili per fare periodicamente la messa a punto al lavoro di specialisti, medici e ricercatori su malattie complesse o scarsamente trattate ma anche su quelle più comuni, che meritano comunque un livello di attenzione elevato”. Così Pier Luigi Antignani, presidente della Società Italiana di Diagnostica Vascolare, aveva definito il corso istituzionale che si è tenuto a Scilla nei giorni scorsi e che, a giudicare dai risultati, ha colto felicemente l’obiettivo. Circa duecento corsisti più gli osservatori hanno avuto modo di ascoltare le relazioni dei settanta esperti di patologia vascolare, giunti in Calabria dall’Italia e in qualche caso da altri paesi europei, per trattare aspetti legati sia alla diagnosi, sia alla cura della malattia. Aspetti noti di cui approfondire la conoscenza ma anche vere e proprie novità su cui è tutt’ora aperto il dibattito tra specialisti e ricercatori.

“Consideriamo il corso un grande successo non solo per i contenuti ma soprattutto per la partecipazione – spiega Antignani -. Questi eventi hanno lo scopo di farci interfacciare con la medicina del territorio e con i medici di medicina generale per informare e per stabilire insieme protocolli comuni di comportamento. Questa sinergia è importantissima non solo ai fini di migliorare la risposta che si dà al paziente ma anche per contribuire alla sostenibilità del sistema sanitario, messo a dura prova dai costi. È il collega di medicina generale che deve possedere in prima battuta gli strumenti per poi decidere di chiamare in causa a sua volta l’angiologo, che valuterà se e come intervenire. Oggi disponiamo di farmaci molto efficaci ma anche di metodiche endovascolari poco invasive come l’angioplastica, la scleromousse, gli stent, che sono risolutive. Poi c’è la chirurgia, che rappresenta un’ulteriore opzione nell’ambito di una malattia comunque cronica. Ecco perché è necessario capire bene cosa fare e questo accade quando funzionano lo scambio e la comunicazione tra i diversi livelli. Il risultato è la razionalizzazione del percorso che cura il malato e spesso aiuta a risparmiare sui costi “.

Il Corso Istituzionale SIDV è il terzo che la società medica ha tenuto in Calabria nel corso degli ultimi quattro anni. Una scelta sicuramente non casuale, come ha spiegato Elia Diaco, che della SIDV stessa è il responsabile nella nostra regione. “ Siamo diventati un punto di riferimento – ha detto – e questo congresso, con i numeri che ha fatto registrare tra relatori e partecipanti, è il suggello a questo che è ormai un dato acquisito. L’angiologia e la medicina vascolare, dopo il non riconoscimento della scuola di specializzazione, hanno vissuto un lungo periodo di oblio cui neppure la nostra regione era sfuggita. Oggi la situazione è diversa, grazie anche al lavoro di sensibilizzazione che abbiamo portato avanti. Ora la branca è nuovamente presente con una serie di ambulatori sul territorio, che ancora non soddisfano per intero la domanda dei pazienti ma che recano il timbro di eccellenza. Penso a quello che dirigo del S. Anna Hospital ma che rappresenta solo uno degli esempi possibili in termini di livello di qualità. L’obiettivo è, appunto, riuscire a tenere vivo il dibattito sulla patologia vascolare per far comprendere la necessità che diagnosi e cure siano appropriate e che la domanda di salute può e deve essere soddisfatta interamente“.