“La rete amica nel mare della legalità”: evento conclusivo per tre istituti cosentini
Questa mattina, i ragazzi degli Istituti “Mancini” di Cosenza e “ Pizzini-Pisani” di Paola hanno presentato i lavori conclusivi del progetto sulla legalità ambientale La rete amica nel mare della legalità, promosso dalla Camera di Commercio di Cosenza e realizzato da Transparency International Italia - sede italiana dell’associazione leader a livello internazionale nella lotta alla corruzione -, in collaborazione di due partner sul territorio: Legambiente Calabria e l’Ufficio Scolastico Regionale-ATP di Cosenza. Gli istituti aderenti – oltre alle scuole citate, anche il Liceo “Campanella” di Belvedere Marittimo - sono stati convolti in un percorso a tappe sull’educazione alla legalità in ambito ambientale dal mese di aprile fino a ottobre 2016.
Il viaggio della legalità, partito simbolicamente dalla stazione di Vaglio Lise ad aprile 2016, all’interno del TrenoVerde di Legambiente, è proseguito con la formazione dei docenti sull’educazione alla legalità, lezioni in aula per gli studenti sul fenomeno della corruzione e della legalità ambientale, interviste ad esperti, laboratori di mappatura dei casi di illegalità ambientale e degli attori anticorruzione del territorio, elaborazione di video sulla legalità ambientale, ed infine la giornata finale di presentazione dei risultati. Ad aprire i lavori, il Presidente della Camera di Commercio di Cosenza Klaus Algieri, il Project Officer di Transparency International Italia Chiara Putaturo ed il presidente di Legambiente Calabria Francesco Falcone. La conclusione dell’incontro è stata affidata al coordinatore del Centro di Azione Giuridica di Legambiente, Francesco Dodaro, che ha illustrato “I crimini ambientali e gli ecoreati”.
“È nostra intenzione – ha detto il presidente dell’Ente camerale Algieri - promuovere questo genere di iniziative soprattutto con i fatti, in particolare con il mondo dei giovani che, come cittadini del domani, avranno il compito di migliorare l’ambiente che li circonda”. “Il settore ambientale ci ha offerto la possibilità di parlare ai ragazzi di corruzione e illegalità tangibili, che si possono vedere nella vita di tutti i giorni, ma nello stesso tempo anche di soluzioni concrete al problema, a partire dal rispetto delle regole, fondamentali per prevenire la corruzione nell’ambiente, come anche a scuola e sul lavoro”, ha affermato Chiara Putaturo, project officer di Transparency International Italia e responsabile del progetto. “La corruzione ambientale – ha dichiarato Francesco Dodaro, coordinatore del Centro di Azione Giuridica di Legambiente - è il volto moderno delle ecomafie e colpisce ormai tutto il territorio nazionale. L’illegalità ambientale interessa tutti noi: le mafie controllano quello che mangiamo, dal campo al nostro piatto in tavola.”