Corigliano. Mons. Ruffo esempio di pastore zelante, consegnati tre encomi

Cosenza Attualità

Giunto a Corigliano nel 1961 come Missionario Ardorino, incarnando appieno il carisma del grande Servo di Dio, don Gaetano Mauro, svolse il suo alto apostolato in favore delle comunità delle zone rurali assegnate ai contadini dall’Opera Valorizzazione Sila, dove promosse la costruzione del complesso parrocchiale di Thurio e l’edificio della Scuola Materna di Villaggio Frassa.

Successivamente, affidatagli anche la cura pastorale della comunità dello Scalo, si distinse per bontà, generosità, altruismo e vicinanza a quella popolazione, valorizzandone il patrimonio religioso e culturale e facendosi apprezzare per le chiare doti di mente e di cuore.

A lui, infatti, si deve l’iniziativa della costruzione del campo sportivo “Tonino Sosto” e della nuova chiesa-Parrocchia dedicata all’Immacolata con l’annesso centro pastorale. Esempio vivido di Pastore zelante a cui vanno i sensi della più alta gratitudine e riconoscenza.

È con questa motivazione che il Consiglio Comunale in seduta straordinaria ha conferito, domenica 30 ottobre, su richiesta del Sindaco Giuseppe Geraci e su proposta del vicesindaco Franco Oranges, la Cittadinanza Onoraria a Mons. Flaminio Ruffo.

L’evento, in occasione del suo 90esimo compleanno, si è svolto in un gremito Salone degli Specchi del Castello Ducale e alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, i sindaci di Rossano Stefano Mascaro, Villapiana Paolo Montalti, Cassano Gianni Papasso e Vaccarizzo Albanese Antonio Pomillo, Mons. Giuseppe Satriano Arcivescovo di Rossano-Cariati e Mons. Antonio Ciliberti Arcivescovo emerito di Catanzaro-Squillace, ed Ettore Jorio Vicepresidente della Fondazione TrasPArenza.

Durante l’assise civica stati consegnati anche tre Encomi Solenni: a Giorgio Gencarelli, “giovane coraggioso che l’8 aprile 2015, trovatosi per caso nei pressi di Viale Rimembranze e avvedutosi che al IV piano di uno stabile era divampato incendio, non esitava a salire e, avvedutosi della presenza di soggetto anziano che non intendeva lasciare l’abitazione, lo conduceva con forza sul pianerottolo fino all’arrivo dei Carabinieri così evitando le prevedibili conseguenze del fumo e delle fiamme. Valido esempio di gioventù operosa ed altruista e modello da additare ed emulare”.

Al Brigadiere dei Carabinieri Mario Cavallo Regnante e all’Appuntato Scelto dei Carabinieri Carmine Acri: “l’8 aprile 2015, impegnato in servizio perlustrativo in Corigliano Centro e chiamati ad intervenire in un appartamento interessato da incendio, senza indugio, si sono addentrati nell’abitazione ove si trovava l’anziano che desisteva dal lasciare la propria casa, convincendolo, tra le fiamme, ad allontanarsene, riuscendo nell’intento e così mettendo in salvo la vita dell’ultranovantenne. Inoltre provvedevano a prestare soccorso ad altri abitanti dello stesso stabile, in preda al panico, prelevandoli e allontanandoli dal luogo dell’occorso sinistro. Alto esempio di sprezzo del pericolo, di tangibile senso del dovere, a gloria e vanto della Benemerita Arma dei Carabinieri da sempre vicina alla nostra Città”.