Bracconaggio in Sila e sul Crati, la polizia provinciale denuncia due cacciatori

Cosenza Cronaca

Continua l’attività antibracconaggio della Polizia Provinciale di Cosenza che dopo gli interventi delle settimane scorse eseguiti insieme ai colleghi del distaccamento di San Giovanni in Fiore, e che avevano portato alla denuncia di diverse persone, hanno proseguito l’attività di prevenzione in particolare per reprimere episodi di caccia con mezzi vietati, come ad esempio i richiami acustici.

Proprio l’apertura della stagione venatoria ha comportato un incremento dei controlli, effettuati sotto il comando della Dirigente Antonella Gentile e con il coordinamento del Sostituto Commissario Antonella Pignataro. Questa volta i poliziotti provinciali di San Giovanni in Fiore, a seguito di alcuni specifici monitoraggi nella Z.P.S., la Zona di Protezione Speciale, e I.B.A. (Important Bird Areas, Aree importanti per gli uccelli) della Sila Grande, hanno individuato un uomo del luogo che si stava servendo di due congegni elettronici di ultima generazione, tra cui un richiamo digitale simile ad un “telefonino” che stavano riproducendo fedelmente il canto dell’Allodola.

Gli agenti, dopo averne seguito i movimenti, sono intervenuti anche per evitare l’abbattimento fraudolento di volatili e così il presunto responsabile, sorpreso in flagranza, è stato denunciato alla Procura di Cosenza mentre i richiami, l’arma, le munizioni e la selvaggina sono stati sequestrati penalmente,

Anche il Reparto di Cosenza ha individuato un uomo residente nel bresciano mentre in località Ischia sul Crati del Comune di Luzzi, aveva con se un richiamo elettromagnetico per ad attirare l’avifauna di passo e poi abbatterla; lo strumento era selezionato sul canto della pispola ed era in grado di riprodurre anche quelli dell’allodola, della pavoncella e del fringuello. È scattato il sequestro di un fucile da caccia semiautomatico cal. 12, di venticinque cartucce cal. 12, del richiamo e di cinque allodole abbattute.

Un’attività intensa, elogiata proprio pochi giorni fa dal CABS, il Nucleo di volontari esperti di antibracconaggio che proprio in Calabria ha una delle sedi più attive.