Rapina alle Poste di Pizzo, incastrato dalle telecamere

Vibo Valentia Cronaca

In due avevano fatto irruzione nell’ufficio postale delle centralissima via Nazionale di Pizzo Calabro: il tentativo di rapina, era stato però un fallimento dato che a quell’ora, le 9.30 del mattino, le casse degli sportelli erano ancora vuote, nonostante fosse il 1° del mese (di dicembre), giorno cioè di riscossone delle pensioni che, fortunatamente, non erano ancora arrivate.

Subito dopo i malviventi si erano dati alla fuga e nella fretta di abbandonare le Poste avevano anche ferito due donne, una spintonata ed un’altra colpita con un pugno in faccia.

Sull’accaduto erano subito partite le indagini per cercare di rintracciare i responsabili e nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pizzo, guidati dal Maresciallo Paolo Fiorello, sono arrivati così ad eseguire un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, nei confronti di un 27enne di Lamezia Terme, Antonio Stella.

Gli investigatori, nei giorni successivi alla rapina, si erano difatti concentrati sulle riprese effettuate dai sistemi di sorveglianza presenti in paese e proprio grazie a ben nove di questi ritengono di aver ricostruito il percorso di fuga, lungo le vie secondarie, effettuato dai malviventi dapprima a piedi e poi a bordo di una Lancia Libra blu, che li ha condotti fino a Lamezia.

È stata così identificata una delle tre persone il cui viso è stato inquadrato dalle telecamere durante la fuga e da più sistemi di videosorveglianza. Gli inquirenti spiegano che per l’identificazione sono stati importanti, soprattutto, i dettagli degli indumenti e l’autovettura con la quale i rapinatori erano fuggiti; elemento rilevante, poi, i guanti ritrovati nell’abitazione di Stella durante la perquisizione effettuata dai carabinieri nella serata di ieri.

Per rendere la sua identificazione difficoltosa il fermato, nelle ore immediatamente successive alla rapina, si sarebbe rasato la barba e di questo ne avrebbe addirittura dato conto anche su Facebook con una frase ad effetto riferita proprio dai militari: “Shiiii… Musca… Fuck you barba”.