Aeroporto Reggio. Ugl: “responsabili scomparsi nella nebbia dell’ambiguità”
"Della Società di Gestione dell'aeroporto dello Stretto rimane, trionfante, il suo fallimento nel mentre i responsabili della ecatombe aeroportuale in atto scompaiono illesi nella fitta nebbia dell'ambiguità, più impudente, di coloro i quali avrebbero dovuto, invece, diradarla. Come essere pessimisti? Nella odierna Reghion, un tempo solcata da Giocasto, figlio di Eolo, il re dei venti, prima o poi, dai Palazzi che contano, un soffio di corrente penetrerà la vasta coltre nebbiosa. Attendiamo accaldati”.
Esordiscono così in una nota Salvatore De Lorenzo e Angelo Di Bua Giancarro, della Segretario Regionale dell’UGL TA.
"Intanto – proseguono i sindacalisti - a guerra conclusa, contiamo sul campo o meglio sul sedime aeroportuale i "corpi straziati" dei circa 100 combattenti crivellati dalle "Raff"iche di proiettili calibro 10 marca Porcino&Calarco. Commiati profusi, a tumulazione avvenuta, si sono susseguiti commossi e con opere di bene così cospicue da aver risvegliato i defunti ex combattenti che ora, a furor di popolo e di legge, si avviano, putrefatti, verso la seconda inumazione i cui esiziali effetti saranno eterni”.
“Fin da adesso si dispensa dalle visite, specialmente quelle mediche nient'altro perché, da quello che sappiamo, la medicina tradizionale non ha ancora ufficializzato possibili resurrezioni con le cure da protocollo. Si richiede, altresì, discrezione e sobrietà al rito funebre; no a cellulari accesi durante il mesto evento ma, bensì, la restituzione degli stessi da parte di taluni persistenti possessori di mobiles avuti in costanza di sfascio societario. No, infine, a ipocrisie o false lacrime o frasi di circo-stanza. Il silenzio, in questo, caso – concludono dall’Ugl - sarebbe più dignitoso".