Accademia dei Bronzi, Calendario di arte e poesia: i premi
La presentazione della VI edizione del Calendario di Arte e Poesia, promosso dall’Accademia dei Bronzi e realizzato dalle edizioni Ursini, con la collaborazione dell’ANVoS, ha confermato ancora una volta quando siano seguite le iniziative del sodalizio culturale catanzarese.
Decine di artisti e poeti hanno, infatti, partecipato con grande entusiasmo alla manifestazione, tutti consapevoli dell’importante ruolo assunto, nel contesto calabrese e nazionale, dall’Accademia dei Bronzi, associazione in attività sin dai primi anni ‘80.
“Da Milano a Ravanusa di Agrigento, da Messina a Sarzana, da Modena a Reggio Calabria, passando naturalmente per Roma, Napoli, Salerno, Cosenza, Catanzaro, Vibo e Acquaro, con decine di poeti e pittori che hanno inviato le loro opere, il nostro Calendario – ha detto Vincenzo Ursini, presidente dell’Accademia dei Bronzi – è diventato un vero oggetto da collezione, uno “strumento” a portata di mano per 365 giorni da vivere all’insegna dell’arte e della poesia, ma anche un mezzo per diffondere la cultura del nostro tempo, quella di periferia che ha ben poche possibilità di farsi apprezzare e conoscere capillarmente”.
L’incontro si è aperto con i saluti di Antonio Montuoro, presidente dell’Associazione “Teura” di Tiriolo e componente del Consiglio direttivo dell’Accademia dei Bronzi.
“La presentazione del Calendario – ha detto Montuoro – che ha visto l’entusiastica partecipazione di decine di pittori e poeti, provenienti anche dalle altre regioni, è la dimostrazione di come in terra di Calabria è possibile promuovere cultura vera, alta, unico argine contro lo sgretolarsi dei valori che caratterizza la società liquida dell’oggi. La cosa acquista maggior valore se si pensa che questa manifestazione nasce e si sviluppa senza finanziamenti pubblici, grazie all’impegno di chi sogna e si adopera fattivamente per una Calabria migliore, una Calabria che non si piange addosso e non si rassegna al degrado morale”.
Si è quindi passati alla consegna dei premi assegnati dall’Accademia dei Bronzi ai 15 artisti selezionati. Questi i premiati: Caterina Rizzo (Pizzo), Giuseppe Galati (Acquaro), Giuseppe Rizzo (Ravanusa), Silvana Giampà, Giovanni Chiarella, Rosa Amerato, Lia Antonini, Mimma Gallelli, Elisabetta Morello, Antonella Oriolo, Ugo Rosanò, tutti di Catanzaro, Rita Mantuano (Piane Crati), Grazia Calabrò (Rende), Giuseppe Scillia (Sassuolo) e Adelina Barivera (Motta di Livenza). Una segnalazione di merito è stata invece assegnata a Maria Iofalo e Concetta Rotundo di Catanzaro e Amalia Alia di Vibo.
Successivamente, Mauro Rechichi, componente del Consiglio direttivo dell’Accademia dei Bronzi, ha consegnato un Attestato di merito ai poeti Maria Pina Abate, Cira Aiello, Franca Aiello, Rosy Angotti, Liliana Avarello, Paolo Baldelli, Valeria Barberio, Antonina Barraco, Graziella Benatti, Mariella Bernio, Sabina Biasuzzo, Massimo Bocotti, Giuseppe Brunasso, Donato Caione, Sergio Camellini, Anna Cappella, Francesco Capria, Erika Cecina, Silvana Costa, Daria Orma, Antonio D’Alessandro, Francesco D’Amico, Antonio Mirko Dimartino, Marino D’Urso, Maria Elia, Concetta Famà, Iolanda Erminia, Donata Fusar Poli, Pietro Fusco, Francesca Gosti, Teresa Guadagno, Donato Leo, Massimiliano Lepera, Teresa Lofaro, Rosella Lubrano, Marinella Manca, Caterina Morabito, Francesco Olivadoti, Gianni Palazzesi, Rosita Panetta, Rocco Pedatella, Anna Rachele Ranieri, Lolita Rinforzia, Flavia Risalvato, Massimo Ronco, Gesuzza Rotundo, Agostino Secondino, Francesco Siciliani, Caterina Tagliani, Anna Talarico, Maria Teresa Talarico, Bruno Agostino Tassone, Cosetta Taverniti e Paola Vigilante Paola.
Anche quest’anno la presentazione del Calendario è stata, quindi, l’occasione per fare incontrare decine di poeti ed artisti di tutta Italia “che con le loro opere - ha evidenziato Ursini - continuano a diffondere la “cultura della pace, della condivisione e dell’accoglienza. Siamo più che mai convinti che gli appuntamenti da noi promossi rappresentano un mezzo efficace contro la quotidiana disattenzione nei confronti dei nostri territori, così ricchi di storia e di tradizioni, eppure incredibilmente abbandonati al loro inesorabile declino. La bellezza salverà il mondo ha scritto Dostoevskij. Ed è vero, ma solo se saremo noi a volerlo, apprezzando tutto ciò di cui siamo circondati perché il bello può essere nell’arte, nel paesaggio, nei gesti; può essere in una semplice, ma intensa emozione che scaturisce dalla visione di un’opera d’arte o dalla lettura di una poesia”.