Castagna. Serata dedicata a Palmira Fazio Scalise, la “Poetessa silana”
“Non è facile incontrare in un piccolo borgo come questo associazioni culturali che lavorano in stretta sinergia con l’amministrazione comunale, con l’obiettivo di dar vita ad un programma di recupero e riscoperta delle proprie radici e di conoscenza di cittadini illustri che nel corso degli ultimi decenni sono stati al centro della cultura letteraria nazionale”.
È quanto ha detto l’editore Vincenzo Ursini nel corso della presentazione del volume “Palmira Fazio Scalise e altre voci di Calabria” di Nuccia Fratto Parrello, che si è tenuta ieri sera a Castagna, nell’ex Chiesetta di Via Nazionale.
All’incontro, promosso dal Centro Culturale di Castagna e dall’Associazione “Il Salterio” in collaborazione con l’amministrazione comunale, hanno aderito numerosi cittadini, tutti consapevoli dell’importante ruolo che Palmira Fazio Scalise, detta la “poetessa silana”, ha avuto all’interno della comunità, come maestra di scuola e di vita.
La serata - alla quale hanno tra gli altri partecipato lo scrittore Paolo Arcuri (autore del fortunato romanzo “Sandali di ortiche” (Ursini edizioni) nel quale racconta la vicenda umana e politica del nonno), il giornalista Federico Arcuri e la regista Adele Talarico - è stata introdotta da una brillante relazione di Angelo Falbo su Palmira Fazio Scalise, maestra e poetessa (Castagna 1894, Quarto 1984).
“Palmira - ha detto Falbo - ha avuto la capacità di sentire e proporre, prima degli altri, fortissime innovazioni sia nel rapporto con gli alunni che all’interno delle famiglie”. Una maestra d’altri tempi, insomma, con una grande capacità d’interpretare e anticipare gli eventi scolastici e storici che stava vivendo nei primi decenni del Novecento.
Successivamente, Francesca Bartolotta, vice sindaco di Carlopoli, ha portato ai presenti i saluti del sindaco e dell’amministrazione comunale.
Grande emozione ha suscitato poi la lettura, da parte di Lara Chiellino, della poesia dedicata da Palmira Fazio Scalise ai caduti del disastro ferroviario della Fiumarella, avvenuto il 23 dicembre 1961, nel quale persero la vita 71 persone. È intervenuto poi Franco Butera, con un ricordo affettuoso e devoto di Palmira, da lui conosciuta direttamente alla fine degli anni ’70.
Brani di opere e poesie della “poetessa silana” sono stati, quindi, proposti da Salvatore Gigliotti, accompagnato dal maestro Giuseppe Guzzi, flautista di squisita sensibilità musicale.
Sugli altri autori presenti nel libro (Maddalena Barbieri, Innocenza Scerrotta Samà, Maria Teresa Liuzzo e Paolo Arcuri) ha relazionato la stessa autrice. “Sono autori – ha detto Nuccia Fratto Parrello – le cui opere mi hanno accompagnata piacevolmente nel corso degli anni”.
L’attività letteraria di Fratto Parrello è anche stata poi ampiamente analizzata da Mario Donato Cosco, componente del Consiglio direttivo dell’Accademia dei Bronzi.
“Nuccia Fratto Parrello - ha evidenziato Cosco - nelle sue opere, in poesia o in prosa, “racconta” la vita e la sua visione della vita, senza la pretesa di insegnare (uguale: in-segnare, lasciare un segno) alcunché; la racconta quasi distrattamente, ma riesce, tra l’autobiografico e l’esistenziale, ad analizzare ed a presentare a noi tutti, per mezzo di un’attenta distrazione, aspetti desueti o dimensioni di sfondo non percepibili agevolmente nella quotidianità”. E ancora: “Nelle sue numerose opere sembra invitare il lettore ad affacciarsi al mondo con la freschezza e la libertà della parola. Grazie al dono della parola, ci ricorda, infatti, che non soltanto siamo persone, ma lo diventiamo nel bene e nel male, nell’incontro o nella negazione dell’altro, nella comunione o nel conflitto”.
Ma torniamo al volume oggetto della presentazione. “Palmira Fazio Scalise, e altre voci di Calabria” edito da Ursini, - ha proseguito Cosco - costituisce una carezza per il cuore e per la mente. Per il cuore, perché la composta tensione etica che lo anima, illumina, con rara intelligenza emotiva, la necessità di recuperare la dimensione spirituale in un mondo invaso ed avvelenato dall’obnubilazione delle coscienze e dal trionfo dell’apparire rispetto all’essere. Per la mente, perché attraverso una filigrana intellettuale mirabilmente articolata ed efficacemente comunicata, Nuccia Fratto Parrello, evidenzia temi e problemi che hanno costituito l’universo artistico ed umano di alcuni poeti e scrittori “calabresi” di rara eleganza del sentire”.
Insomma, quella realizzata a Castagna di Carlopoli è stata davvero una bella pagina di letteratura calabrese e di coesione culturale.