Ex addetti alle pulizie dell’Asp: niente stipendi, tensione tra i lavoratori
“Siamo stati facili profeti avendo paventato questo timore che regolarmente si è avverato!”. Esordisce così Sarah Yacoubi, segretario territoriale dell’F.S.I. di Catanzaro, in relazione allo stato di apprensione e tensione dei lavoratori addetti alle pulizie presso l'Asp di Catanzaro a causa del mancato pagamento degli ultimi stipendi da parte della S.G.S, l’ex ditta appaltatrice del servizio fino al 14 dicembre scorso.
"Ci era stato segnalato - continua la Yacoubi - che in prossimità della fine dell'appalto, oggi affidato ad altra ditta, la S.G.S. aveva smesso di pagare i propri dipendenti per cui avevamo provveduto tempestivamente ad informare il signor Prefetto, l'Ispettorato del lavoro e soprattutto l'ASP di Catanzaro in quanto solidalmente corresponsabile (nella qualità di committente) ad adottare gli opportuni provvedimenti cautelativi atti a salvaguardare il diritto allo retribuzione dei lavoratori, ovvero di astenersi dall’effettuare qualsiasi pagamento in favore della S.G.S. se non dopo aver accertato il saldo delle retribuzioni pregresse dovute agli ex dipendenti”.
Il segretario dell’Fsi sostente però che “hanno fatto tutti orecchio da mercante, soprattutto l'ASP di Catanzaro che anzi un attimo dopo aver ricevuto la nostra nota – dice - si è precipitata a saldare la S.G.S. Il risultato – prosegue - è che la ditta è stata pagata ma questa non ha ancora pagato gli ex dipendenti i quali tramite il nostro ufficio legale si trovano ora a ricorrere in prima battuta contro la S.G.S. ed in seconda contro l'ASP di Catanzaro, che avendo commissionato l'appalto sarà chiamata a rispondere solidalmente in caso di insolvenza della ditta. E non vorremmo che alla fine per lo stesso servizio si paghi due volte e, come al solito, sempre coi soldi dei cittadini!”
Yacoubi definisce poi questo fatto “gravissimo” e che supporta ancora una volta la storica contrarietà della Sigla alle esternalizzazioni dei servizi “che non producono risparmi né tantomeno – afferma - qualità delle prestazioni ma sono solo strumento di sfruttamento dei lavoratori e di meccanismi poco trasparenti”.
Nei prossimi giorni, qualora i lavoratori non ricevessero le spettanze, l’Fsi annuncia manifestazioni di protesta e di interessare del caso anche la Procura delle Repubblica affinché vengano accertate eventuali responsabilità o reati.