Cgil Locri, il lavoro invisibile degli Ispettori Ambientali
"Lascia l’amaro in bocca la dichiarazione dell’Assessore Zimbalatti in merito alla questione della raccolta differenziata. Pur riconoscendo il notevole risultato raggiunto dall’amministrazione comunale ed in particolar modo dall’assessorato all’ambiente, il sindacato non può che far sua la legittima delusione degli ispettori ambientali, lavoratori, dipendenti comunali, che giornalmente prestano, in condizione precarie, la loro attività lavorativa a salvaguardia dell’ambiente.”
Lo dichiara il Segretario Confederale della CGIL Reggio Calabria-Locri, Gregorio Pititto in una nota aggiunge che “traspare una discriminazione di riconoscimento di meriti tra lavoratori dell’AVR e gli ispettori ambientali. Si assiste ad un elogio al privato omettendo l’importanza del lavoro pubblico. Lavoratori invisibili – continua - per l’amministrazione comunale che, inizialmente, hanno svolto varie mansioni negli uffici amministrativi, poi, sono stati impiegati con la qualifica di “ispettori ambientali”, dopo essere stati formati, presso il Comando di Polizia Municipale, partecipando al corso inerente le “norme in materia ambientale e ordinanze sindacali vigenti in materia, procedimento sanzionatorio e amministrativo, modalità di documentazione e reportistica delle infrazioni, comunicazioni con l’utenza”, operando con abnegazione nel rispetto delle mansioni previste dalle ordinanze comunali succedutesi dal 2007 ad oggi”.
“Negli anni – aggiunte il sindacalista - hanno informato e sensibilizzato l’utenza del territorio sul corretto smaltimento dei rifiuti, hanno emesso 1300 sanzioni amministrative, hanno reso possibile la stipula di migliaia di contratti di “smaltimento imballaggi” con le varie ditte autorizzate, hanno censito il materiale occorrente alla raccolta differenziata partendo dal censimento della popolazione, nonostante la carenza (assenza) di dispositivi informatici e di comunicazione necessari per svolgere in modo adeguato le loro funzioni”.
“Oggi – continua Pititto - desta non poca preoccupazione il mancato riferimento dell’Ass. Zimbalatti a coloro i quali si prodigano giornalmente, assicurando un servizio fondamentale per la cittadinanza, senza un adeguato coordinamento tecnico, senza nessuna sicurezza, non percependo nessuna indennità, e senza il giusto riconoscimento di quella autorevolezza necessaria per imporsi sui trasgressori”.
La Cgil rivendica il diritto di questi lavoratori ad essere contrattualizzati in modo stabile, così da “vedere riconosciuto il ruolo della loro figura professionale e poter aspirare non solo alla giusta retribuzione economica spettante, attualmente emessa, spesso, in modo irregolare da parte del comune a causa dei ritardi di trasferimento risorse da parte della Regione Calabria, ma anche ad una adeguata retribuzione che dia loro dignità”.
“L’amministrazione, conclude Pititto, si impegni, in quanto ente utilizzatore, a confrontarsi con i lavoratori e le parti sociali e ad ascoltare i loro suggerimenti facendosene portavoce alla Regione Calabria e al Governo non sottovalutando i possibili risvolti positivi per la difesa del suolo, del paesaggio e per la tutela dell’ambiente nel territorio comunale".