Rosarno, dal piccolo borgo alla guerriglia urbana
Cronaca di una giornata di "straordinaria" follia
di Elvira Madrigrano
La cronaca. Tutto è iniziato due giorni fa quando ignoti hanno sparato, con una carabina ad aria compressa, contro due extracomunitari, un rifugiato politico del Togo ed un suo compagno entrambi muniti di regolare permesso di soggiorno, ferendoli lievemente.
L'atto deplorevole ha scatenato l'ira di uomini costantemente sfruttati che vivono in condizioni disumane, che giovedì hanno messo a ferro e fuoco la cittadina di Rosarno.
Il bilancio delle vittime conta 19 feriti tra gli africani, di cui due gambizzati; 18 contusi tra i poliziotti, imprecisato il numero dei civili che hanno riportato traumi in seguito alla sassaiola.
Sette gli stranieri arrestati e accusati di danneggiamento e devastazione; un cittadino di Rosarno fermato con l'accusa di tentato omicidio dopo aver provato a travolgere la folla con una pala meccanica, e un altro denunciato a piede libero per aver esploso colpi d'arma da fuoco in aria per salvare dal saccheggio la propria abitazione.
I danni non si contano: auto distrutte, cassonetti incendiati, finestre e insegne distrutte dalla furia incontrollabile degli immigrati.
Sembrava essere ritornata la calma dopo l'incontro tra il Prefetto di Reggio e una delegazione di cittadini africani, durante il quale ha dichiarato Luigi Varratta: "Con la forza non sgombereremo nessuno, le persone saranno sottoposte a controlli e poi saranno adottati i provvedimenti previsti dalla legge". Il prefetto, inoltre, ha garantito che i controlli non riguarderanno solo gli extracomunitari ma anche i datori di lavoro che li sfruttano.
Soddisfatti gli immigrati sono rientrati nei loro soliti "alloggi".
Ben diverso l'incontro tra l'autorità prefettizia e i cittadini, i quali hanno chiesto lo sgombero immediato perché esausti per una situazione che dura ormai da troppo tempo.
Ad infervorare i rosarnesi certa stampa nazionale che li ha dipinti come razzisti e xenofobi, mentre loro dichiarano di aver sempre dimostrato solidarietà e assicurano "tra gli africani ci sono uomini onesti e lavoratori, ma la situazione è diventata insostenibile".
Le ultime ore. Una guerra tra poveri quella che si è scatenata con il calare della notte; gruppi di cittadini armati con spranghe, bastoni e pistole hanno dato vita ad una vera e propria caccia all'uomo "nero".
Scontri armati e sassaiole cruente hanno decretato lo sgombero immediato degli immigrati; trasferiti questa notte stessa al centro di permanenza temporanea di Crotone.
In questo momento stanno partendo dal paese della Piana di Gioia Tauro tre pullman di ditte private incaricate trasporto. Uno dei primi provvedimenti presi dalla task force organizzata dalla Prefettura di Reggio Calabria.