Crotone deve volare! Tanta gente, nessuna istituzione al sit-in di piazza prefettura
“Crotone deve volare… deve volare e lo griderà fino alla sua apertura”: è il ritornello ripetuto a intervalli regolari, intercalato da toni di aspra amarezza e indignazione, considerata l’incapacità di tenere in vita l’aeroporto di Crotone.
È quanto registrato in piazza prefettura dove si è tenuto un sit-in di protesta e sensibilizzazione per difendere lo “scalo Sant’Anna” di Isola Capo Rizzuo: “Un bene comune da tutelare, fuori da ogni colore politico”. Tanta gente, nessuna presenza istituzionale, e tanti slogan ad esprimere in sintesi il senso di appartenenza al territorio e di tutela di un bene collettivo: l’aeroporto.
Tra le tante, abbiamo dato spazio alla “voce” di un medico: Giulio Grilletta. “Devo registrare, così come altri colleghi di Crotone e provincia, quanto la chiusura dell’aeroporto di Sant’Anna abbia fortemente penalizzato i nostri pazienti. Mi riferisco particolarmente a quelli che, come i pazienti oncologici o con altre problematiche di salute, utilizzavano l’aereo per recarsi in altre parti d’Italia, per ricoverarsi o espletare delle visite di controllo”.
“Questo – aggiunge il professionista - non è più possibile! Per cui, dopo la “morte”, perché così dobbiamo chiamarla, delle nostre ferrovie, che garantivano i trasferimenti a lunga percorrenza e la possibilità di utilizzare le cuccette, si vive nell’assoluto isolamento. Con la chiusura del nostro aeroporto, viene meno anche la possibilità che i nostri pazienti, amici, parenti e cittadini, gravamenti ammalati possano trasferirsi, con un minimo di trasporto decente, in altre parti d’Italia. Non abbiamo più, purtroppo, questa struttura e l’aspetto socio-sanitario resta uno dei punti assolutamente da non trascurare, per chiedere a gran voce la riapertura del nostro scalo aereoportuale”.