Ciconte: ‘ndrangheta e Lega in Lombardia coabitano
La Lega nord e la 'ndrangheta in Lombardia "coabitano, convivono, non si fanno la guerra". Enzo Ciconte, docente di Storia della criminalità organizzata all'Università di Roma Tre e autore di un saggio dedicato proprio alla "'Ndrangheta padana", interviene nella polemica Saviano-Maroni innescata dalle parole dello scrittore a "Vieni con me". "E' un dato di fatto, dove c'è la Lega c'è la 'ndrangheta - spiega Ciconte - è come in Sicilia con la vecchia Democrazia cristiana: il problema è che non solo l'affermazione della Lega non ha comportato la scomparsa della 'ndrangheta, come qualcuno vorrebbe far credere, ma esattamente nelle stesse aree dove la Lega ha un forte insediamento, la ndrangheta è presente, gestisce potere, fa affari, investe. Tranne che in pochi casi, la Lega non denuncia, ha smesso di farlo o lo fa solo a titolo di propaganda, anche perche' le priorita' vengono considerate altre: i rom, gli extracomunitari, i clandestini". Per l'ex parlamentare, considerato tra i massimi esperti italiani delle dinamiche dei fenomeni mafiosi, "poco importa che l'unico sfiorato dalla recente maxi inchiesta sulle infiltrazioni delle 'ndrine in Lombardia sia stato un consigliere regionale del Carroccio (non indagato, che secondo le carte avrebbe parlato con un boss dei voti da convogliare su un candidato, poi non eletto, alle comunali di Pavia del 2009, ndr) ma non è un problema di essere inquisiti o meno, non è che se uno non è inquisito non è mafioso, magari mancano solo le prove". "Negare la realtà è inutile - conclude Ciconte - piuttosto i dirigenti della Lega dovrebbero farsi delle domande e trovare delle risposte, immaginare dei rimedi".