Giro di usura gestito dal carcere. Tre arresti
Uno ordinava dal carcere, l’altro eseguiva. Così tre persone, ritenute vicine alla ‘ndrangheta del vibonese, sono state arrestate da carabinieri del nucleo investigativo di Monza con l’accusa di usura aggravata ai danni di due imprenditori, e di spaccio di droga.
A finire in manette sono stati Fortunato Bartone, 43enne di Mileto ma trapiantato a Mariano Comense e attualmente detenuto in regime di alta sicurezza nel carcere di Voghera, suo cognato Marcello Stagno, 27enne incensurato, e Rocco Gatto, 50 enne anch’egli di Mileto ma residente a Mariano Comense.
Secondo l’accusa Bartone, condannato in primo grado a sei anni di reclusione per associazione mafiosa e considerato dagli inquirenti affiliato alla cosca Galati, dal carcere avrebbe avviato un giro di usura con tassi mai inferiori al 10%.
Ad eseguire le attività del sistema sarebbe stato il cognato che, dal 2014, avrebbe chiesto denaro a due imprenditori brianzoli. Il 43enne è inoltre accusato di un atto intimidatorio commesso il 9 maggio 2013 ai danni della direttrice del carcere di Monza, alla quale fu recapitata una lettera contenente tre proiettili calibro 9x21.
È accusato di prestiti a tassi usurari, anche Gatto che, secondo l’accusa, avrebbe avviato un’attività indipendente da quella di Bartone ma con lo stesso legame al clan Galati. Secondo i carabinieri Gatto avrebbe ricevuto più volte i suoi clienti nell'area di servizio che gestisce, così da cercare di coprire la vendita di cocaina con i rifornimenti di carburante.
L'indagine è partita nell'ottobre 2015 grazie alle dichiarazioni di un collaboratore, già accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Un filone si è sviluppato autonomamente dopo l'arresto di un altro esponente, Paolo De Luca, trovato con un arsenale in casa nel novembre dell’anno scorso.
Gli imprenditori - uno del settore dei metalli per costruzione, l'altro della distribuzione dei carburanti - nonostante fossero "strozzati" con prestiti dal tasso del 10% mensile, non hanno mai denunciato e, all'inizio, hanno anche negato di aver preso in prestito le somme.
L'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale di Milano, è stata notificata in carcere a Bartone, mentre gli altri due uomini sono stati arrestati e portati in carcere a Monza. Durante le perquisizioni domiciliari dei tre indagati sono stati sequestrati circa 10mila euro in contanti, agende, due autovetture e del materiale esplosivo. In particolare, a casa di Bartone, c'erano 4mila euro e 6mila a casa di Gatto. In quella di Stagno sono invece stati trovati assegni in bianco.