Spaccio di droga ed estorsioni. Blitz nel vibonese, sette arresti

Vibo Valentia Cronaca

Sette provvedimenti restrittivi nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione. Questo il bilancio dell’operazione che, da stamani all’alba, i carabinieri di Vibo Valentia stanno eseguendo in vari comuni della provincia in collaborazione con il personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” e dell’ 8° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Vibo Valentia.

L’ATTIVITÀ D’INDAGINE, convenzionalmente denominata “La Meglio Gioventù” e coordinata dal Sostituto Procuratore Santi Cutroneo, è stata svolta da militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Vibo Valentia a partire dal settembre del 2011, a seguito del tentato omicidio di Rocco La Scala, avvenuto il 13 settembre del 2011, e su cui sarebbe stata fatta piena luce con l’arresto di due persone, ritenute esponenti di spicco della criminalità miletese.

I risultati delle investigazione, avvalorati da numerosi riscontri ottenuti con il sequestro di grossi quantitativi di stupefacenti, avrebbero così consentito di documentare l’intensa attività di spaccio gestita dal sodalizio criminale nella frazione di San Giovanni di Mileto ed in vari comuni della provincia. Inoltre, sarebbe stata dimostrata la condotta estorsiva di uno dei soggetti - che gli investigatori considerano come il coordinatore delle attività illecite - e concretizzatasi con esplicite minacce rivolte nei confronti degli acquirenti più “reticenti” o che tardavano nei pagamenti della droga.

Ulteriori dettagli verranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11 presso la Procura della Repubblica di Vibo Valentia.

h 15:20 | Le ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite sono tre. In quattro, invece, sono finiti agli arresti domiciliari, mentre in 6 risultano indagati a piede libero. Le accuse mosse a vario titolo dal pm della Procura di Vibo Valentia, Santi Cutroneo, sono quelle di spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione.

Gli indagati per i quali il gip, Gabriella Lupoli, ha disposto la custodia cautelare in carcere sono: Rocco Femia, 24 anni, di Marina di Gioiosa Ionica (Rc); i fratelli Giuseppe Prostamo, 24 anni, detto "Giubba", e Francesco Prostamo, 28 anni, detto "Buttafuoco", di San Giovanni di Mileto, nel Vibonese. Agli arresti domiciliari sono invece finiti: Giuseppe Prostamo, 28 anni, detto "Ciopane", Carmela Prostamo, 26 anni, Damiano Ciancio, 36 anni, Claudiu Dan Ilea, 29 anni, romeno, tutti residenti a San Giovanni di Mileto.

Centinaia gli episodi di spaccio (marijuana, hashish, cocaina ed eroina) a vario titolo contestati agli indagati, con collegamenti fra il Vibonese, la Locride, la città di Cosenza ed il Napoletano dal settembre 2011 al luglio 2012. (AGI)

h 17:22 | Trova la genesi in un omicidio ed in un tentato omicidio l'operazione che stamane ha sgominato la rete dello spaccio di stupefacenti che sarebbe stata gestita dal clan Prostamo di San Giovanni di Mileto, nel Vibonese.

L'attività investigativa, sfociata in 309 contestazioni legate allo spaccio di stupefacenti, nasce infatti dal tentato omicidio del 13 settembre 2011 ai danni di Rocco La Scala, ritenuto dall'ergastolano Nazzareno Prostamo (condannato definitivamente al carcere a vita quale esecutore materiale dell'omicidio di Pietro Cosimo di Catanzaro avvenuto nei primi anni '90) il mandante dell'omicidio del fratello Giuseppe Prostamo,freddato il 3 giugno del 2011 a San Costantino Calabro (Vv).

Dall'ascolto delle intercettazioni ambientali dei colloqui in carcere di Nazzareno Prostamo, e del figlio Giuseppe (detto "Giubba"), entrambi detenuti per il tentato omicidio di La Scala, i Carabinieri di Vibo Valentia sono riusciti a ricostruire la fitta rete di spaccio di sostanze stupefacenti nella quale un ruolo di primo piano avrebbero avuto anche Carmela e Francesco Prostamo, altri figli di Nazzareno Prostamo.

La "famiglia" Prostamo, già al centro da oltre un decennio di diversi procedimenti per associazione mafiosa, avrebbe controllato lo spaccio di droga anche nei comuni di Francica e San Costantino Calabro, con contatti sino ad Acquaro, tutti paesi in provincia di Vibo Valentia.