Tentato omicidio, padre e figlio condannati a 17 anni di carcere
Il gup del Tribunale di Vibo Valentia, Fabio Regolo, al termine del giudizio con rito abbreviato ha condannato Nazzareno e Giuseppe Prostamo, padre e figlio, di 52 e 24 anni, entrambi di San Giovanni di Mileto, nel Vibonese, a 17 anni di reclusione a testa in quanto ritenuti responsabili del tentato omicidio di Rocco La Scala, ambulante di 51 anni. Il fatto di sangue risale al 13 settembre del 2011 a Mileto.
Il pm Santi Cutroneo aveva chiesto 16 anni ciascuno. In particolare, Nazzareno Prostamo - che sta scontando l'ergastolo quale esecutore materiale dell'omicidio nel gennaio 1990 di Pietro Cosimo, ritenuto l'ex capo clan di Catanzaro - ed il figlio Giuseppe Prostamo, detto "Giubba", sono stati ritenuti i mandanti del tentato omicidio di La Scala, ferito a pallettoni in un terreno di sua proprietà. Secondo l'accusa, Nazzareno Prostamo avrebbe risolto a colpi d'arma da fuoco i "dissidi" con Rocco La Scala, ritenuto dall'ergastolano di San Giovanni il mandante dell'omicidio del fratello, Giuseppe Prostamo, il defunto boss di Mileto freddato il 3 giugno 2011 a San Costantino, sempre nel Vibonese. Giuseppe Prostamo aveva avuto una bambina da una relazione extraconiugale con la moglie di La Scala. La decisione della ragazza di andare a vivere con la madre, nel frattempo riavvicinatasi al marito Rocco La Scala, era stata però vissuta come un "affronto" alla memoria del boss da parte della "famiglia" Prostamo. (AGI)