Carcere Arghillà: pessime condizioni di lavoro, 105 agenti in sciopero della fame
Il Cosp, Coordinamento sindacale penitenziario, denuncia che dalla giornata ieri, 23 gennaio, tutta la polizia penitenziaria del carcere di Arghillà, compatta con la sigla, protesta per le “pessime condizioni di lavoro e lo scarso benessere alloggiativo”. Una situazione, stante la denuncia del segretario regionale Cosp Barbera, che si registra all’interno della struttura a causa della carenza cronica di uomini, circa 100 unità rispetto alle dotazioni organiche che sarebbero previste.
I poliziotti si astengono dalla consumazione dei pasti, sia a pranzo che a cena, come già avvenuto in tutta la giornata di ieri, cosa che proseguirà fino al prossimo 26 gennaio 2017. L’obiettivo è quello di sollecitare l’amministrazione centrale ad istituire una caserma agenti: “oggi – spiegano infatti dalla Sigla - 105 unità, donne e uomini, vengono allocati nelle celle dei detenuti in un plesso separato che doveva essere destinato a piano detentivo; invece ci dormono i poliziotti”.
“La situazione del carcere di Arghillà – denunciano Mastrulli e Barbera – è all’estremo delle forze, poliziotti, nel mese scorso, durante le festività e anche dopo, costretti a rimanere in servizio per 8, 10, 12 ore continuative senza alcuna sosta, senza alcuna interruzione, neanche una pausa caffè o pranzo, consumerebbero un panino o un pezzo di pizza all’interno del reparto dove lavorano per vigilare i detenuti; questo per mancanza di personale che deve effettuare il cambio della guardia.”
Per il 27 gennaio, intanto, è prevista un’assemblea Cosp congiunta alla visita del parlamentare Angelo Attaguile, componente antimafia.