“Giornata della Memoria” per riflettere sulle ragioni della Shoah
Ieri, 24 gennaio, la città di Reggio Calabria è stata protagonista di un importante evento in occasione della Giornata della Memoria per ricordare la Shoah. Questo Capoluogo, infatti, è stato prescelto quale sede per ospitare la Mostra dal titolo “1938-1945. La persecuzione degli Ebrei in Italia: documenti per una storia”. Tale iniziativa, promossa dal Ministero dell’Interno di concerto con la Prefettura di Reggio Calabria, ogni anno si tiene in città diverse (Torino, Venezia, Caserta, Modena, Firenze e Catania) affinché il ricordo e il monito che ci viene dalla Storia raggiungano le nuove generazioni non solo attraverso le pagine dei libri ma con testimonianze documentali del vissuto. La manifestazione si è articolata in più momenti.
Nella mattinata, presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, si è svolto un seminario di formazione dal tema “Persecuzione degli ebrei in Italia e in Calabria” a cui hanno partecipato circa 200 docenti degli Istituti scolastici di ogni ordine e grado della regione. Il Seminario, coordinato dalla professoressa Carmela Salazar, docente presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, e da Antonino Nocera, è stato una occasione di approfondimento e di riflessione sul tema delle persecuzioni razziali per una maggiore sensibilizzazione degli studenti, da parte degli insegnanti, sulle aberrazioni della Storia e sui valori di legalità e uguaglianza della nostra Costituzione.
Grande interesse e profondo coinvolgimento per la forza espositiva hanno suscitato gli interventi e le testimonianze degli relatori: Gadi Luzzatto Voghera (Direttore Fondazione CDEC), Alessandra Minerbi (Fondazione CDEC), Carlo Spartaco Capogreco (Università della Calabria, Presidente della Fondazione Ferramonti), Annalisa De Curtis (Università Cattolica del Sacro Cuore-Milano), Enrico Tromba (Istituto Superiore di Scienze Religiose- Reggio Calabria), Fausto Ciuffi (Direttore della Fondazione Villa Emma), Valerio Chiovaro (Presidente Associazione Attendiamoci Onlus). A conclusione dell’evento formativo, si è svolta la cerimonia di inaugurazione delle mostre dal titolo “1938-1945. La persecuzione degli Ebrei in Italia: documenti per una storia” e “Presenza ebraica in Calabria”. In apertura è stato letto il messaggio di saluto del Ministro dell’Interno che per impegni istituzionali non ha potuto presenziare all’evento.
Nel messaggio, il Ministro ha sottolineato che: “Le iniziative che si tengono in occasione del Giorno della Memoria rispondono ad una esigenza etica ma al contempo educativa”. E’ necessario, infatti, che “di quei tragici fatti” si colga “ la perenne attualità” in quanto “c’è sempre il rischio che simili tragedie possano ripetersi, laddove venga smarrita la ragione”. Il Ministro ha evidenziato, altresì, che l’etica del rispetto degli altri, della tolleranza sociale, politica, culturale e religiosa e, soprattutto, dell’ascolto contribuisce a costruire “una società più giusta e unita, allontanando la possibilità che eventi così orribili come la Shoah possano ripetersi”.
Il Prefetto Michele di Bari nel suo intervento ha ringraziato tutti coloro che hanno collaborato per la realizzazione dell’evento con i loro autorevoli contributi di carattere storico-scientifico, sottolineando che “la sinergia istituzionale, che concorre come valore aggiunto per la riaffermazione della legalità su questo territorio, è stata confermata anche in questa circostanza consentendo di strutturare iniziative destinate a lasciare traccia”. Si è soffermato, quindi, sul senso del Seminario quale momento dialogico e formativo per le scolaresche ed ha evidenziato che il Concerto, a cura del Conservatorio "Francesco Cilea" di Reggio Calabria, previsto al termine della giornata celebrativa al Teatro Francesco Cilea, è stato organizzato affinché “attraverso l’assonanza della musica si tenga vivo il ricordo e la condanna di ciò che è accaduto”.
“L’Umanità - ha proseguito di Bari - ha un debito di riconoscenza nei confronti del popolo ebraico per questa grande tragedia che ha segnato il secolo scorso…..”. A tale riguardo, il Prefetto ha citato il passo tratto dal romanzo “L’oblio” di Elie Wiesel, laddove l’anziano protagonista Elhanan rivolge una preghiera a Dio: “Tu che prevedi l’avvenire degli uomini, aiutami a non staccarmi dal mio passato”. A seguire, il Prefetto Giovanna Maria Iurato, Direttore Centrale degli Affari dei Culti del Dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione, ha rammentato il significato e il valore delle celebrazioni per rievocare “la Shoah”, le leggi razziali e la persecuzione dei cittadini italiani, deportati e sterminati nei campi di concentramento e anche degli oppositori politici al programma di soluzione finale del nazifascismo.
Quest’anno è stata individuata la Città di Reggio Calabria, ha precisato il Direttore Centrale, proprio con l’intento di organizzare un evento che possa essere percepito come segnale di legalità in un territorio connotato da una difficile situazione economica e sociale. “Le manifestazioni, le iniziative, gli incontri e i momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione che si tengono in questa giornata in tutto il Paese – ha concluso la Iurato - hanno lo scopo di tenere vivo il ricordo di uno dei periodi più bui e oscuri della storia affinché simili tragedie – legittimate da un ordinamento che consentiva discriminazioni e sopraffazioni - non si ripetano”.
Dopo i messaggi di saluto da parte del Sindaco del Capoluogo, del Presidente del Consiglio regionale della Calabria, del Vescovo della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi e del Presidente della Corte d’Appello, il Direttore della Fondazione CDEC e la professoressa Martorano dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria - Dipartimento Patrimonio, Architettura, Urbanistica, hanno illustrato le Mostre che resteranno aperte al pubblico sino al 12 febbraio e che si articolano in due percorsi distinti: il primo, di carattere generale, realizzato dalla “Fondazione Centro di Documentazione Ebraica contemporanea” , documenta la Shoah in Italia dal 1938, data di emanazione delle leggi razziali, fino alla Liberazione nell’aprile del 1945. Il secondo, testimonia la presenza degli ebrei in Calabria a partire dal IV secolo.
Quest’ultimo percorso espositivo è stato curato dal Comitato scientifico costituito dal Prefetto, coordinato dalla professoressa Francesca Martorano e composto da Mirella Marra, Direttore dell'Archivio di Stato di Reggio Calabria, Ada Arillotta, Dirigente della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Calabria, Maria Pia Mazzitelli, Responsabile della Biblioteca comunale di Reggio Calabria. Al termine della giornata celebrativa, l’orchestra e i solisti del Conservatorio "Francesco Cilea" di Reggio Calabria, hanno tenuto un concerto presso il Teatro Francesco Cilea, evento inedito rispetto alle manifestazioni degli anni pregressi, eseguendo brani che hanno evocato anche con le musiche quell’oscuro e buio periodo.
Alla manifestazione, che ha riscosso l’interesse della Città registrando una folta presenza di pubblico, hanno partecipato le Autorità politiche, militari e religiose, fra cui il Sindaco del Capoluogo, il Presidente del Consiglio regionale della Calabria e i Vertici della Magistratura e delle Forze dell'Ordine, oltre al Rabbino della Comunità Ebraica di Napoli.