Nuovo anno giudiziario, Minniti: “Contrasto inizia da qualità vita cittadini”

Reggio Calabria Attualità

"Bisogna connettere la capacità dell'azione a difesa della legalità col cambiamento delle condizioni di vita della gente". Lo ha detto il ministro dell'Interno Marco Minniti nel corso del suo intervento all'inaugurazione dell'anno giudiziario a Reggio Calabria.

"Arriveranno grandi risorse per il Mezzogiorno, la Calabria e la provincia di Reggio Calabria. Occorre dare il senso - ha sottolineato il ministro - che è possibile spendere risorse in maniera pulita, trasparente, senza che vadano a ingrassare la 'ndrangheta. E che l'unico interesse che dobbiamo avere è che quei soldi vadano spesi per l'interesse della gente".

"Considero molto importante - ha aggiunto Minniti - il protocollo per la legalità firmato in questa provincia con Anac, la Procura e il Comune di Reggio Calabria. Un filtro preventivo prima che i soldi finiscono nelle mani della 'ndrangheta, perché' poi giustamente perseguiamo e colpiamo, ma già si è perso un pezzettino di interesse collettivo perché', invece di costruire case e scuole, i soldi sono finiti nelle tasche della 'ndrangheta. I controlli di legalità - ha rimarcato il titolare del Viminale - non sono una perdita di tempo, anzi è esattamente l'opposto. Controlli di legalità che funzionano non fanno perdere tempo".

"So perfettamente che una cosa è l'associazione per delinquere di stampo mafioso e una cosa è la corruzione. Tuttavia - ha proseguito Minniti - una realtà corrotta è più esposta e più debole nei confronti dell'attacco della 'ndrangheta e della criminalità organizzata".

Parlare di 'ndrangheta è anche un atto d'amore per la proprio terra. Il ministro ha rivolto un appello ai tanti giovani presenti nella sala della Scuola Allievi Carabinieri, che ha ospitato la cerimonia. "Non accettate mai il ragionamento che a volte viene fatto, non parliamo di 'ndrangheta perché parlare di 'ndrangheta - ha detto il titolare dell'Interno - significa parlare male della nostra città. Dire che esiste, parlare per trovare i modi per poterla combattere è un atto di amore nei confronti della vostra città e della vostra regione".

"La svolta nella lotta alle mafie sarà rappresentata dalla consapevolezza che ciascuno di noi non ha un supplente". Così invece la presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, assistendo all'inaugurazione dell'anno giudiziario.

Bindi non ha preso la parola durante la cerimonia ma a margine dell'inaugurazione si è recata per una brevissima visita negli uffici del Ros e poi ha risposto alle domande dei cronisti. “Ciascuno di noi deve fare la propria parte - ha affermato - perché la forza delle mafie sta veramente fuori dalle mafie, nella collaborazione che incontrano ogni giorno magari attraverso connivenze, silenzio, indifferenza, non conoscenza del fenomeno. Quindi – ha aggiunto - è un giorno importante qui a Reggio Calabria per la qualità di tutti gli interventi, un'ottima relazione del presidente della Corte di Appello; questa speranza che viene dall'investimento in una società più matura e più consapevole".

"La forza della 'ndrangheta - ha poi ribadito il presidente della Commissione parlamentare antimafia - sta nella collaborazione che incontra nei vari settori della società, nelle relazioni di potere economico-politico-finanziario che riesce a stabilire, in Calabria come in tutta Italia. È di questi giorni la notizia di una presenza sempre più minacciosa in Lombardia, come in tutte le altre parti del mondo. Mai sottovalutare, mai ignorare, come ha detto il ministro dell'Interno, i calabresi non si devono offendere quando diciamo che in Calabria c’è la 'ndrangheta, perché' solo affermare che c’è - ha concluso Bindi - e avere la volontà di capire e di combattere, vuol dire rendere un grande servizio a questa società e alle sue istituzioni e alla sua possibilità di sviluppo di crescita e di riscatto". (AGI)