L’associazione Anassilaos ricorda il poeta Caminiti
A Nino Consolato Caminiti, poeta in lingua e in vernacolo, scrittore e animatore culturale, nel centenario della nascita avvenuta a Reggio Calabria il 21 novembre 1916, l’associazione culturale Anassilaos, sezione poesia “Gilda Trisolini”, dedica un incontro che si terrà martedì 7 febbraio alle 17,30 presso la Sala di San Giorgio al Corso con l’intervento di Pina De Felice, responsabile poesia Anassilaos e dei figli dell’illustre artista Franco Caminiti, che ripercorrerà le linee essenziali della biografia di Caminiti, e Mariangela Caminiti. Brani poetici e in prosa saranno letti da Lilly Arcudi, Silvana La Rocca, Mimma Licastro e Pino Papasergio.
Nino Consolato Caminiti, combattente nella II Guerra Mondiale, ricoprì importanti incarichi nella pubblica amministrazione (Direttore di Divisione presso l’Intendenza di Finanza di Reggio Calabria) ma fu soprattutto un intellettuale che amò profondamente la propria città. Giornalista e condirettore, poi direttore, della rivista “Italia Intellettuale”, fondata nel 1945, animatore, insieme ad altri uomini di cultura del tempo, tra i quali Giuseppe Tympani ed Ernesto Puzzanghera, della vita artistica e culturale di Reggio, fu soprattutto un poeta e predilesse il vernacolo reggino che costituisce una parte significativa del suo corpus poetico a partire dal poemetto in quartine “Rriggiu”, pubblicato nel 1948 come una difesa appassionata e sincera della sua Reggio (“Pi rrisposta ‘o rradiucronista i ‘ll’articulu supra ‘a Calabria trasmessu ‘a rradiu ‘nda ffebbraiu ‘ru ’48), e “U cantu ra natura” del 1949.
A proposito di questa raccolta è significativo ricordare una lettera inviata al nostro dall’amico attore, drammaturgo, regista e sceneggiatore reggino Leopoldo Trieste “…io ricordavo le tue prime poesie sincere e piene di sentimento che leggevamo per le vie di Santa Caterina tornado da scuola…ci hai messo in corpo la nostalgia della nostra Reggio, ci hai fatto sentire i suoi colori, respirare i suoi profumi…” . In schietto vernacolo reggino scrisse anche un’ode alla Madonna della Consolazione “A Maronna ‘ra Cunsulazioni” e una lode alle tradizioni dolciarie della città in “U pitrali e u turruni”. Egli stesso ha ricordato “non sono uno scrittore impegnato.
Scrivo se, quando ne ho voglia e di ciò che mi piace, sia che si tratti di poesia in vernacolo e in lingua, di note d’arte e di cronaca, di saggi, di racconti brevi e di profili, di pezzi di carattere sociale e amministrativo”. Scrisse anche bozzetti poi confluiti nella raccolta “Io, tu…gli altri/Storie brevi e profili” stampato nel 1992 che raccoglie piccole testimonianze di vita vissuta e nella seconda parte “Gli altri”, una serie di ricordi di uomini “famosi”, dal poeta e scrittore Enzo Bruzzi al già ricordato Leopoldo Trieste, da Giuseppe Agostino a Oreste Dito, dal medico e chirurgo Renato Caminiti a Filippo Aliquò Taverriti e al poeta Felice Soffrè.
Un aspetto interessante dell’attività di Caminiti è costituito dalla sua partecipazione alla vita culturale della città di cui offre una testimonianza preziosa riguardo ai “salotti letterari” della Reggio del dopoguerra, riunioni che si tenevano nelle case di ciascuno dei partecipanti, in casa Bruzzi e poi in casa del poeta Antonino Cassano. Qui- dice Caminiti- si svolgeva un vero e proprio “salone letterario” perché “la sala era vastissima, dotata di pianoforte”. Un particolare ricordo – degno di attenzione – nell’opera di Caminiti à la battaglia, cominciata nel 1958, dei giornalisti calabresi per l’autonomia e la fondazione dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria conclusasi nel 1974 con il primo congresso Regionale nel corso del quale fu approvato lo Statuto dei Giornalisti della Calabria.