Tirreno, Psi: ci sarà un limite allo smantellamento della sanità pubblica?
La chiusura dell’ambulatorio di ortopedia dell’ospedale civile di Cetraro, con lo spostamento dell’unica unità medica presso il reparto di Paola, “costituisce solo l’ennesimo segnale dell’evidente processo di disfacimento della sanità pubblica nel Tirreno Cosentino”.
Lo sostiene in una nota Marco Occhiuzzi, segretario del Partito Socialista Italiano di Cetraro, ribadendo inoltre che “se ciò sia dovuto a disorganizzazione, malagestione, approssimazione o per qualche altra ignota ragione non è dato saperlo”.
Per Occhiuzzi, non sono di nessuna rassicurazione le precisazioni dell’ASP che parla di “sospensione temporanea” del servizio (fino al 9 aprile) a causa della mancanza di personale medico presso il reparto di Paola.
“Tutti - ribadisce il segretario del Psd - ricordano infatti le rassicurazioni dell’allora Direttore dell’ASP di Cosenza, che nel 2008 decise nottetempo l’accorpamento del reparto di ortopedia di Cetraro al nosococomio di Paola, affermando che trattavasi di provvedimento per il periodo estivo, ed anche in questo caso per carenza di personale. Un’estate infinita evidentemente, se è vero come è vero che di tale reparto a Cetraro si sono perse le tracce”.
La paura di Occhiuzzi è dunque che oggi, invece, stessa sorte possa toccare all’ambulatorio di ortopedia: “domani – dice - a qualche altro reparto, fra qualche settimana magari si deciderà la sospensione di ogni servizio sanitario, con l’invito ai cittadini a non ammalarsi o a rivolgersi in caso d’urgenza alle strutture extraregionali, giusto per far gonfiare ulteriormente la già ingente spesa sanitaria e alimentare il vorticoso giro di interessi che ruota intorno alla sanità calabrese”.
I socialisti si chiedono, a questo punto, “per quanto tempo ancora i cittadini calabresi dovranno sopportare la superficialità, l’approssimazione ed il dilettantismo di questa indecente gestione della sanità regionale, che forse resterà commissariata “a vita” in modo da poter agire senza controlli di alcun genere”.
Pertanto, oltre ad esprimere preoccupazione ed indignazione, per quello che definiscono un “ennesimo e certamente non ultimo disservizio”, dal Psi temono ma soprattutto un “disegno di sanità che si sta attuando ai danni del nostro ospedale e di quelli del Tirreno cosentino, chiediamo al Sindaco della Città, al Consigliere Regionale del nostro territorio, Giuseppe Aieta, al Presidente della Regione Oliverio, ciascuno per il proprio livello di competenza, nonché alle forze politiche e sociali della Città di riaccendere i riflettori su questa cronica emergenza, sostenendo con forza e determinazione ogni azione per tutelare la salute dei cittadini calabresi”.