Rapina alle Poste di San Luca, dopo due anni arrestato il presunto colpevole

Reggio Calabria Cronaca

Un’operazione condotta dai Carabinieri del Gruppo di Locri ha portato, stamani all’alba, all’esecuzione di un ordine di custodia cautelare nei confronti di una persona che è ritenuta responsabile, in concorso con altre, della rapina a mano armata che avvenuta circa due anni fa, esattamente il 3 novembre del 2014, nell’Ufficio Postale di San Luca, nel reggino, e durante la quale i malviventi portarono via un bottino di circa 70 mila euro.

Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale cittadino su richiesta della Procura della Repubblica ed finire in manette è stato Sebastiano Strangio, un 24enne di Locri. Contemporaneamente sono state effettuate anche varie perquisizioni domiciliari sia a Locri che a San Luca e Rimini.

Le indagini che hanno portato all’operazione di oggi, denominata “Enigma”, sono iniziate, nell’immediatezza della rapina, da parte dei militari di San Luca e proseguite con la collaborazione del Ris Messina, che ha effettuato la comparazione dei profili di Dna acquisiti sui reperti sequestrati sul luogo del delitto.

Quel 3 novembre del 2014 due giovani, armati di pistola e con volto travisato, dopo aver realizzato un’apertura nella parete posteriore dell’Ufficio Postale, erano entrati ed in pochi minuti, dopo che si era allontanato un furgone portavalori, armi in pugno avevano minacciato il direttore ed una delle dipendenti, facendosi consegnare il bottino composto da banconote di vario taglio.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, uno dei due rapinatori, scappando, era caduto da una scala finendo a terra e perdendo la pistola, rivelatasi un’arma giocattolo. I carabinieri durante il sopralluogo ritrovarono l’arma oltre ad un passamontagna e a un cellulare, sui quali vi erano tracce di Dna, presumibilmente appartenenti a due individui di sesso maschile.

Seguirono poi intercettazioni telefoniche e accertamenti sul telefonino ritrovato che permisero di individuare chi avevano procurato le Sim Card utilizzate dai malviventi (4 persone) oltre ad alcune famiglie di San Luca ritenute coinvolte nell’episodio.

Su quest’ultime si concentrarono le attenzioni degli investigatori, repertando oggetti (sigarette, bicchieri di plastica, ecc.) dai quali poter estrapolare i rispettivi profili di Dna e così confrontarli con quelli ritrovati sugli oggetti sequestrati durante il sopralluogo.

Grazie a questo sistema si è così certi di aver dato un volto al rapinatore che aveva indossato il passamontagna e che sarebbe, appunto, Sebastiano Strangio, pregiudicato per rapina.

“Il risultato ottenuto - affermano soddisfatti i carabinieri - è di massima soddisfazione e si aggiunge alle recenti operazioni, denominate Jamaica e Colombiani d’Aspromonte, condotte nel corso degli anni 2014-2016 che, come si ricorderà, avevano consentito di rinvenire e sequestrare cospicui quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo marijuana, cocaina ed eroina, nonché ritrovare numerose armi e piantagioni di canapa indica nelle zone aspromontane”.

Sempre nell’ambito di questa investigativa, nel tempo, è stato possibile denunciare altre quattordici persone ritenute responsabili, a vario titolo, di concorso in rapina, favoreggiamento personale, reati per stupefacenti, violazione delle leggi sulla privacy e per intestazione fittizia di beni.

(aggiornata alle 12:22)