Elenchi dei massoni, il Goi annuncia battaglia: atto discriminante e intimidatorio
“Ci opporremo con tutte le nostre forze all’atto arbitrario di cui siamo stati oggetto”. Il Gran Maestro della loggia massonica del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi, nel corso della conferenza stampa tenuta ieri al Vascello ha annunciato battaglia contro l’iniziativa della Commissione Antimafia, che ha dato mandato - su delibera unanime - allo Scico della Guardia di Finanza di procedere alla perquisizione della sede nazionale non solo del Goi ma anche di altre associazioni massoniche, con l’ordine di sequestrare gli elenchi di tutti i loro iscritti in Calabria e Sicilia.
“Altri elenchi, se volete, vi darò. Sono quelli dei 19 fratelli massoni che vennero trucidati alle Fosse Ardeatine. Noi abbiamo dato il sangue per costruire l’Italia e questa Repubblica e abbiamo avuto le nostre vittime, vittime del terrorismo e della criminalità organizzata”, ha esordito il Gran Maestro rivolto ai giornalisti, annunciando per il 24 marzo, giorno dell’anniversario dell’eccidio nazista, una cerimonia di commemorazione sul luogo di quel martirio e ricordando il caso del sindaco massone di Firenze, Lando Conti, ucciso dalle Br e il caso del padre di Tonino Salsone, attuale presidente circoscrizionale della Lombardia, ammazzato dalla ‘ndrangheta.
“Il Grande Oriente d'Italia - ha ricordato Bisi - è stato perseguitato dal fascismo, le sue sedi furono prese d’assalto dalle camicie nere durante la dittatura, e tengo molto a questo oggetto - ha poi aggiunto mostrando il collare che i Gran Maestri si trasmettono l’un l’altro - perché è un simbolo, un simbolo che ci arriva da lontano: fu messo in salvo da un fratello, che lo nascose nel pannolino del figlio neonato, e poi lo murò. E sui simboli non si può ironizzare, non si possono fare sorrisini come quelli che ho visto in Commissione Antimafia quando si è parlato di guanti e grembiulini”.
Il Gran Maestro del Goi assicura che “non ci fermeranno” sostenendo che nei confronti della massoneria sia stata commessa “una palese discriminazione e un atto intimidatorio”.
Intanto, mentre oggi il collegio degli avvocati del Grande Oriente si riunirà per contestare in ogni sede quanto accaduto, il Goi annuncia che continuerà a portare avanti la sua attività, “a promuovere la cultura e la solidarietà – ha affermato Bisi - come facciamo ogni giorno, a stare vicino a chi ne ha più bisogno, come abbiamo fatto in questi mesi, che ci hanno visto impegnati accanto alle popolazioni colpite dal terremoto”.
“Quando è arrivata la Guardia di Finanza - ha riferito il Gm - ero appena tornato da Norcia, dove il Grande Oriente d'Italia è impegnato in un progetto che si propone di restituire ai giovani della cittadina dell’Umbria colpita dal terremoto, l'illuminazione dello stadio”.
Alla conferenza erano presenti il Gran Maestro Aggiunto Sergio Rosso e il Primo Gran Sorvegliante Antonio Seminario. Ha partecipato anche Fabio Federico, uno degli avvocati del pool incaricato dal Grande Oriente di valutare e promuovere le iniziative necessarie per affrontare la situazione in cui si trova l’Istituzione.
“La Commissione Antimafia - ha spiegato il legale - è andata oltre i suoi poteri e oltre i poteri della stessa autorità giudiziaria. Nessun reato è infatti contestato all’istituzione massonica a giustificazione del mandato di perquisizione e sequestro messo in atto. Un episodio gravissimo, che lede molti diritti, quello di libera associazione, sancito dalla Costituzione ma anche quello al diritto alla difesa".