I vescovi calabresi hanno incontrato la Coldiretti

Calabria Attualità

I Vescovi calabresi riuniti nella sessione della Conferenza Episcopale, hanno incontrato una delegazione di dirigenti di Coldiretti Calabria guidata dal presidente Pietro Molinaro. I Vescovi, non erano sicuramente assessori all’agricoltura ma l’incontro è stato operativo, di grande significato e protrattosi nel tempo, con un interscambio approfondito anche su situazioni territoriali specifiche – sottolinea Molinaro; con i pastori delle chiese calabresi abbiamo condiviso un modello di sviluppo distintivo, identitario e valoriale. Molinaro ha presentato l’accordo economico e commerciale globale (CETA) tra Unione Europea e Canada approvato dall’Euro parlamento dal quale, ha messo in risalto, “ha molto da perdere l’agricoltura italiana e calabrese”.

Il settore agricolo e agroalimentare non soltanto è un`area produttiva fondamentale per la Calabria , ma incrocia temi strategici per una crescita di qualità – riferisce il presidente - come la difesa del suolo dalla cementificazione, la tutela dell`ecosistema, la valorizzazione del paesaggio, l’accoglienza e l’inclusione con una posizione netta contro lo sfruttamento della manodopera straniera, con l’esigenza di spezzare la catena del malaffare e sfruttamento che sottopaga i prodotti agricoli.

“Dopotutto il Rapporto sulle Agromafie, che è stato consegnato, certifica anche questo. Siamo però nella Calabria dei pararadossi – ha affermato - i dati economici provenienti da varie fonti confermano da anni il ruolo dell’agricoltura e dell’agroalimentare nelle politiche di sviluppo, nell’occupazione, anche giovanile e nell’export. Vi è una difficoltà, delle Istituzioni a fare sintesi su progetti sostenibili e durevoli che puntano sugli asset naturali della Calabria dove operano imprenditori innovativi e imprese, che hanno fatto proprio un grande sforzo di rinnovamento”. Una sintonia registrata, che ci inorgoglisce e va in questo senso – ha precisato Molinaro - la nostra battaglia per l’etichettatura di origine obbligatoria di tutti gli alimenti che è garanzia per i cittadini e di tutela del lavoro. Sono stati declinati impegni concreti che vedranno la Coldiretti lavorare insieme alle diocesi in particolare sui giovani che, è stato detto, credono nella propria terra e nell’agricoltura prova ne sono le 2207 domande di primo insediamento presentate.

“Ed ancora: contratti di filiera sulla zootecnica, già approvati dal CIPE, nelle zone interne con l’insediamento di famiglie anche di immigrati, potenziamento e finanziamento delle reti irrigue gestite dai consorzi di bonifica che possono assicurare occupazione vera, sostegno al credito con CreditAgri - Coldiretti, allargamento della rete di vendita diretta di Campagna Amica, rafforzare il rapporto aiutando gli Istituti Sostentamento Clero (avviene già in quattro diocesi) per valorizzare il loro patrimonio agricolo con percorsi virtuosi di gestione in particolare a favore dei giovani e cooperative, Agricoltura Sociale e multifunzionalità delle aziende agricole strumenti veri di un nuovo welfare.

“Siamo davvero grati per l’attenzione e la disponibilità manifestata nonché l’incoraggiamento a proseguire nel nostro quotidiano lavoro come ci è stato detto “con forza, autorevolezza e determinazione” coniugando sempre giustizia economica e giustizia sociale – riferisce Molinaro – dedicando una particolare attenzione alla gestione delle risorse pubbliche che devono essere ben investite e tirate fuori dalla palude dei rinvii e ritardi. Il Presidente della CEC monsignor Bertolone ha ringraziato la Coldiretti per la competenza, passione e progettualità offerta assicurando una vicinanza non solo di ascolto ma di un impegno comune fatto di concretezza che aiuta a collocare il lavoro agricolo in una dimensione etica e spirituale, che riguarda la vita quotidiana di ciascuno perché dalla coltivazione della terra dipende l’alimentazione dell’uomo e dall’alleanza tra uomo e ambiente la custodia del creato”.