Sacal, Gianturco: “Fermare speculazioni e incompetenze. Si intervenga”
“Era chiaro a tutti che con la creazione del servizio Handling nello scalo aeroportuale lametino era in atto una speculazione da parte dei soliti gruppi di potere a danno dei lavoratori e dell'intero comprensorio della città di Lamezia Terme, ma sono stato fra i pochi a denunciarlo pubblicamente. Ora basta, occorre un serio intervento per fermare queste nefandezze orchestrate dal management di Sacal. Approfondirò la vicenda”. A dichiararlo è il consigliere comunale Mimmo Gianturco.
“E’ importante riaprire il discorso Sacal – afferma Gianturco - ovvero il gestore del complesso aeroportuale di Lamezia e, da qualche tempo, padrone dei due aeroporti di Crotone e Reggio Calabria, le cui società sono miseramente fallite per l’incapacità e l’inadempienza dei vari rappresentati scelti non certo in base alle loro preparazione, ma, come sempre, per la solita sudditanza partitica. Va ripreso perché la città deve conoscere cosa avviene dietro le quinte, per cercare di prevenire e censurare il comportamento troppo unilaterale dell’attuale gestione che rischia di portare la struttura a un clamoroso fallimento. Le manie di grandezza e i sogni di gloria sono follie che si pagano a caro prezzo e sulla pelle dei lavoratori e sulla stessa Lamezia, quel bene collettivo che si sta trasformando in un circolo privato per pochi eletti. Nel 2016, forzando la mano a tutti e senza un vero consenso di base, si costituiva la SGH S.p.A. con azionista di maggioranza la stessa Sacal, da subito il tentativo di vendere il 100% della neo costituenda al miglior offerente da ricercare sul mercato, con due bandi e tentativi, già esperiti, ma desolatamente andati a vuoto. Apprendiamo con disgusto che il presidente della società per scongiurare un crollo economico ha chiesto un ulteriore sacrificio ai lavoratori attraverso una forte riduzione degli stipendi. Un gioco evirante derivante dal fatto che si è voluta fortemente la creazione della nuova società, un baraccone senza capo né coda, per il quale il presidente Colosimo ha scommesso che avrebbe portato, da subito, in pareggio la nuova azienda e se non ci fosse riuscito si sarebbe dimesso. Bilanci non sanati, deficienze amministrative che si rapportano ancora al 2015, promesse di copertura a breve scadenza non realizzate. Dalle notizie che mi arrivano, la manovra non solo non è riuscita ma la perdita continua a essere pesante e oggi si aggira a circa 800 mila euro. Una struttura che ci preoccupa non poco e su cui il sindaco Mascaro mesi fa aveva dato garanzie di controllo promettendo che avrebbe fatto di tutto per impedire sia la privatizzazione al 100% di SGH S.p.A. sia riduzioni agli stipendi dei lavoratori; promesse che, come al solito, sono state disattese”.
“Non vi è inoltre nessuna certezza sulla futuro degli 82 stagionali – continua - ancora in attesa di conoscere il proprio destino. Del resto i dipendenti hanno già dato e i loro sacrifici hanno permesso, alla società, di continuare ad esistere. Rinunciando al rinnovo del contratto integrativo, abbondantemente scaduto, con il loro cosciente impegno hanno consentito alla Sacal un recupero di circa 2 milioni di euro. E’ arrivato il momento di vederci chiaro su questa allegra gestione che, da un lato, elogia l’aumento dei collegamenti con diverse compagnie, e, da un altro prosegue a pagare la Ryanair per garantire la sua presenza calabra, mentre chiede la riduzione dei compensi dei dipendenti ma non a funzionari e dirigenti, mantenendo nelle funzioni l’incarico di Direttore generale il cui contratto è scaduto da diversi mesi. L’ambizione di essere il leader degli aeroporti calabri diventa, invece un possibile tracollo anche per l'aeroporto di Lamezia terme. La politica lametina – conclude - deve, a questo punto, svegliarsi e pretendere un cambio totale delle presenze di vertice e una nuova dirigenza che riesca a mettere a frutto, in modo proficuo, i sacrifici che sono stati fatti fino ad oggi dalla sola base dei lavoratori. Mi attiverò da subito per approfondire la vicenda”.