Ettari di pascoli trasformati in area coltivabile, scatta il sequestro
L’obiettivo sarebbe stato quello di trasformare dei terreni, interessati da "prati pascoli" permanenti e da macchia mediterranea, in un’area coltivabile: così, un imprenditore agricolo di Cutro, nel crotonese, aveva avviato una lavorazione profonda dei propri appezzamenti che si trovano in località Piane del Re, a San Mauro Marchesato.
Un’attività, questa, che aveva comportato anche l’estirpazione di tutta la macchia mediterranea, seppure degradata dai ricorrenti incendi avvenuti in passato, l’ultimo dei quali nel settembre del 2014.
Su quegli interventi, però, i Carabinieri Forestale del capoluogo hanno eseguito degli accertamenti scoprendo che l’imprenditore non avrebbe avuto nessuna autorizzazione per eseguire i lavori, peraltro vietati da un vincolo di immutabilità di destinazione, dato che l’area era stata percorsa dal fuoco.
La zona interessata, inoltre, ricade nella ZPS e SIC, ed è quindi soggetta ad una protezione speciale essendo particolarmente vincolata. Pertanto, e secondo i militari, le lavorazioni avrebbero sconvolto l’assetto idrogeologico del terreno, alterando il deflusso delle acque superficiali ed esponendolo al dilavamento e al ruscellamento.
L’area, di circa sette ettari, è stata pertanto posta sotto sequestro per evitare che fossero realizzati altri lavori non autorizzati mentre il presunto responsabile è stato segnalato alla Procura della Repubblica.
I carabinieri puntualizzano l’importanza ecologica dei cosiddetti “pascoli permanenti” ,“dove diverse specie animali - spiegano dall’Arma - in particolare mammiferi e uccelli, quali ad esempio l’istrice, il falco pellegrino, il capo vaccaio ecc., trovano la loro fonte di risorsa alimentare”. Per questo all’interno delle Zone di Protezione Speciale e nei Siti di Interesse Comunitario è vietata la trasformazione dei pascoli ad altri usi.