Omicidio a San Mauro Marchesato, arrestato l’autore
Un uomo, Giovanni Scarfone, di 44 anni è stato assassinato ieri sera a San Mauro Marchesato nel Crotonese. Il corpo dell'uomo è stato rinvenuto riverso in una pozza di sangue a poca distanza dalla casa dove abitava ed indossava ancora il pigiama. Sul uogo sono intervenuti i carabinieri della stazione di Santa Severina che hanno avviato le indagini che, subito, si sono indirizzate nell'ambito di dissidi tra vicini.
A compiere l'omicidio, infatti, sarebbe stato un uomo già identificato dagli inquirenti, Salvatore Drammis, 28enne del luogo, che avrebbe colpito Scarfone con 9 coltellate al torace.
Il presunto assassino è stato, infatti, trovato nella stessa zona ed aveva gli indumenti sporchi di sangue. Il giovane, in evidente stato confusionale, aveva ancora in mano il coltello con il quale, presumibilmente, ha accoltellato il vicino. Sarebbe stato lui stesso giovane a confessare l'omicidio ed è stato già trasferito nel carcere di Catanzaro. Sembra che la lite sia scaturita per il rumore che faceva il figlio della vittima mentre giocava nei pressi della palazzina dove vittima e omicida abitavano.
11.30 | Un delitto feroce che avrebbe alla base un movente a dir poco futile: ordinari dissidi tra vicini di casa. E' quanto avvenuto la notte scorsa a San Mauro Marchesato, nell'entroterra di Crotone, dove Giovanni Scarfone è stato colpito al petto con nove coltellate. Di li a poco è stato rinracciato e arrestato il presunto aggressore, Salvatore Drammis, nullafacente, sorpreso con l'arma del delitto ancora in mano. La vittima è stata trovata nel cortile della palazzina in cui viveva, riversa in una pozza di sangue, dai carabinieri della stazione di Santa Severina allertati da un vicino di casa.
I militari, affiancati dai colleghi del nucleo radiomobile della compagnia di Petilia Policastro agli ordini del capitano Claudio Martino, hanno ispezionato la zona avvistando, nei pressi di una siepe, un uomo in evidente stato di shock, macchiato di sangue e con un coltello fra le mani. L'uomo è stato subito identificato dai carabinieri come Drammis, che conoscevano bene per via delle ripetute liti che c'erano state in passato con Scarfone, sfociate anche in alcune querele. Dissidi derterminati dal volume della televisione troppo alto o dagli schiamazzi dei bambini, ma nulla di più.
Ai carabinieri Drammis, che presentava piccoli tagli al braccio ed una modesta ferita alla gamba, ha raccontato di essere stato aggredito da Scarfone con un coltello ma che era riuscito a disarmarlo e quindi a colpirlo con alcuni fendenti per difendersi. Una versione che, anche grazie alle testimonianze raccolte secondo le quali l'uomo si sarebbe procurato le ferite per rendere credibile la sua versione, ha convinto poco i carabinieri, i quali, prima di accompagnarlo in ospedale, lo hanno dichiarato in arresto per omicidio.
Dalla ricostruzione dei fatti è emerso che Drammis avrebbe bussato alla porta dello Scarfone e quando questi, ancora in pigiama, aveva aperto, lo avrebbe colpito una prima volta; ne sarebbe scaturita una colluttazione proseguita nell'androne del palazzo e successivamente nel cortile interno. Sul posto è intervenuto il sostituto procuratore di turno Francesco Carluccio che ha disposto l'esame autoptico sul corpo della vittima. Drammis, invece, è stato rinchiuso nella casa circondariale di Siano. Scarfone, che in opassato aveva lavorato al nord Italia con un'impresa edile, era ritentrato a San Mauro dove attualmente non aveva un'occupazione fissa. (AGI)