Omicidio a San Mauro Marchesato. Scarcerato l’assassino, torna ai domiciliari
Resterà ai domiciliari in una Casa di Cura riabilitativa psichiatrica Salvatore Drammis, il 32enne che nel 2014 era stato arrestato con l’accusa di aver ucciso a San Mauro Marchesato, nel crotonese, Giovanni Scarfone, all’epoca 44enne (LEGGI).
Agli inizi di febbraio, difatti, il Tribunale di Sorveglianza di Lecce, all’esito della camera di consiglio, ha confermato la misura a suo carico - già applicata in via provvisoria dal Magistrato di Sorveglianza - accogliendo dunque le richieste dei suoi difensori, Gianluigi ed Alfredo Zicarelli, di Rossano.
Drammis era stato condannato a quattordici anni per l’omicidio di Scarfone e già gel corso del processo la difesa ne aveva ottenuto la sua scarcerazione ma, davanti alla Corte di Cassazione, per il 32enne si erano aperte nuovamente le porte del carcere e fu portato nella Casa Circondariale di Brindisi.
L’assassinio è avvenuto il 25 maggio del 2014, come già accennavamo a San Mauro Marchesato. La vittima - che era un vicina di casa di Drammis - fu assassinata con ventiquattro coltellate e il suo corpo ritrovato, ancora col pigiama, riverso in una pozza di sangue, a poca distanza dalla casa dove abitava.
I carabinieri di Santa Severina, che avviarono subito le indagini, non ebbero dubbi che la furia omicida potesse essere stata innescata da dissidi tra vicini.
Drammis, al momento dell’arresto, fu trovato infatti nella stessa zona del delitto, con gli indumenti ancora sporchi di sangue, in evidente stato confusionale, e con in mano il coltello utilizzato.
Successivamente confessò l’omicidio che da quanto ricostruito sarebbe avvenuto al culmine di una lite col vicino scaturita per il rumore che faceva il figlio della vittima giocando nei pressi della palazzina dove entrambe abitavano.