Cosca Iamonte, scattano i sigilli ad immobili e terreni
Settanta immobili tra fabbricati, appartamenti, cantine e locali ad uso commerciale; oltre 15 ettari di terreno coltivato, un’autovettura di grossa cilindrata e rapporti finanziari di valore ingente.
Questo il patrimonio che, secondo gli uomini della Dia, farebbe capo ad Annunziato Iamonte, infermiere 59enne nativo di Melito Porto Salvo, nel reggino, e sul quale stamani è scattato il sequestro emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale del capoluogo su proposta avanzata dal Procuratore della Repubblica, Federico Cafiero De Raho, e dal Direttore della Divisione Investigativa Antimafia, Nunzio Antonio Ferla.
Il provvedimento scaturisce dalle indagini svolte proprio dagli investigatori della Dia sull’intero patrimonio del 59enne che avrebbero consentito di scoprire “un’evidente sproporzione” tra i redditi dichiarati dall’infermiere rispetto agli investimenti effettuati e che, sempre secondo gli inquirenti, sarebbero di provenienza illecita.
Sulla base delle dichiarazioni di due collaboratori di giustizia, Filippo Barreca e Rocco Nasone, gli investigatori, avrebbero accertato, in passato, che lo stesso fosse contiguo alla cosca di ‘ndrangheta dei Iamonte. Inoltre, nel periodo tra il 1999 ed il 2008, il 59enne avrebbe omesso di segnalare al Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza numerose variazioni patrimoniali, così come previsto per legge in quanto soggetto sottoposto alla sorveglianza speciale.