Rossano, Idm: “Il tribunale è un presidio di giustizia necessario”

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“La soppressione del Tribunale di Rossano con il relativo accorpamento fosse un provvedimento immotivato e azzardato sotto tutti i profili era già emerso all’indomani della ratifica. Le motivazioni, altamente discutibili anche nei termini con cui è stato avanzato il provvedimento, sono ad oggi non chiare, inoltre non è dato sapere in termini di maggiore efficienza della macchina giudiziaria quale siano state le ricadute positive sui territori interessati. Al contrario emergono in tutta la loro gravità le incongruenze e le inefficienze prodotte, a tal proposito ho presentato una mozione in Consiglio Regionale che impegni il Presidente e la Giunta a sostenere ogni iniziativa che sarà intrapresa da associazioni, gruppi e cittadini volta al sollecito del ripristino del Tribunale garantendo, fin da ora, la loro presenza istituzionale alla manifestazione nazionale annunciata per il prossimo maggio a Roma”.

È quanto sostiene l’Italia del meridione che prosegue affermando e mettendo in luce i presunti problemi della soppressione: “la struttura accorpante si è rivelata strutturalmente carente degli spazi necessari al personale di cancelleria oltre che alla celebrazione delle udienze, tanto da costringere lo svolgimento contemporaneo nella medesima aula di decine di procedimenti affidati a magistrati diversi per ruoli e competenze con ovvi pregiudizi per l’ordine e la sicurezza pubblica oltre che per la stessa salubrità degli ambienti.

L’assorbimento delle maggiori pendenze e sopravvenienze già di competenza del Tribunale accorpato ha causato un’incredibile dilatazione della tempistica processuale con rinvii, tra un’udienza e l’altra, che nella maggioranza dei casi superano i 12 mesi. L’accorpamento ha pregiudicato la stessa fruibilità del servizio giustizia per gli operatori e utenti del territorio accorpato, assai vasto per estensione (circa 1.500 Km/q) e per numero di abitanti (circa 134.000), costretti a quotidiane e faticose trasferte che in alcuni casi superano i 250 km per andata e ritorno, con conseguente aggravio di costi per i cittadini residenti che già vivono in un contesto economico-sociale complesso. L’ubicazione della sede del Tribunale di Castrovillari, sita alle pendici del Pollino, è un ulteriore dato negativo. Scarsamente raggiungibile dai territori un tempo ricadenti nella circoscrizione del Tribunale di Rossano: motivi geomorfologici rendono difficili e in tratti pericolosi il percorso stradale ma non parlare poi dell’assoluta assenza di servizi pubblici di linea e della rete ferroviaria.

L’aspetto ancora più rilevante è che un Tribunale rappresenta per un territorio un presidio di giustizia, di maggior rilievo se la competenza è per un vasto territorio come l’area ionica con l’aggravante di essere soggetta all’ingerenza e al contagio di una criminalità organizzata da sempre presente. Queste le ragioni che stanno muovendo azioni mirate atte a pianificare una protesta di cittadini e operatori del settore, organizzati in comitati spontanei, a Roma presso Piazza del Quirinale, con la finalità di stimolare l’attenzione politica ed istituzionale ai massimi livelli sulla incresciosa vicenda”.