Verità sull’ex tribunale di Rossano, posticipata la protesta a Roma
È iniziato il conto alla rovescia per la manifestazione di protesta che interessa l’intero territorio ricadente nell’ex Circondario del Tribunale di Rossano.
Il coordinamento interforze e il Gav (Gruppo di Azione per la Verità), di comune accordo, hanno deciso di posticipare la data della manifestazione prevista in piazza del Quirinale a giorno 18 maggio 2017.
Lo slittamento – si legge in una nota - si è reso necessario a fronte della decisione del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di prolungare la sua permanenza nell’ambito di una visita di Stato, nei paesi del Sud America.
L’incontro operativo, oltre a proseguire nelle tappe organizzative in vista del 18 maggio, ha raccolto nuove e importanti adesioni dall’alto e dal basso Jonio cosentino. In particolare, sensibile alla problematica si sono dimostrati il sindaco di Cariati Filomena Greco che ha manifestato piena disponibilità garantendo la sua presenza a Roma, e un gruppo di cittadini di Trebisacce che si è detto disponibile ad affiancare la protesta. Segnali importanti che testimoniano la crescita di consenso di ampio respiro comprensoriale.
Tuttavia, ad oggi, si continua a riscontrare l’indifferenza istituzionale mostrata dalla deputazione parlamentare calabrese e dallo stesso Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio. A distanza di oltre una settimana dall’invio della lettera/invito alla manifestazione e della richiesta fatta al Governatore di un incontro e di un suo interessamento presso il Ministro dell’Interno Marco Minniti, nessuna risposta è pervenuta.
Nel frattempo Gav e Coordinamento interforze intendono chiarire in maniera chiara, netta e precisa, sgombrando il campo da qualsivoglia forma di dubbio e soprattutto di strumentalizzazione, che quanto richiamato nella lettera afferente alla presenza della commissione di accesso antimafia nel Comune di Corigliano, è da ritenersi solo ed esclusivamente un elemento che invita lo Stato a riflettere sull’errore commesso in passato circa l’avvenuta soppressione del Tribunale di Rossano. Errore ammesso finanche dall’attuale Ministro agli Esteri Alfano, unitamente alla componente della commissione antimafia Bindi, e allo stesso Ministro della Giustizia Orlando in qualità di presidente della commissione giustizia del Pd.
Non vi era, dunque, alcuna intenzione, neanche minimamente sottesa, di offendere o denigrare la comunità di Corigliano, l’Amministrazione comunale e l’intera Assise Civica.
Si coglie l’occasione per ribadire – continua il comunicato - che sia il Gav sia il Coordinamento interforze sono composti da soggetti giuridici e persone fisiche di espressione territoriale, alcuni dei quali provenienti dalla stessa città di Corigliano. Il GaV è totalmente estraneo ad ogni tipo di logica o attività politica e, insieme al Coordinamento interforze, punta solo ed esclusivamente a smuovere la coscienza civile per far sì che non si subiscano altre mortificazioni per un comprensorio che già sta scontando anni di disinteresse e indifferenza da parte delle istituzioni politiche.
Appare fuori luogo poi, il tentativo maldestro, di aver assunto a pretesto una polemica basata su interpretazioni personali e non rispondenti in maniera categorica alla verità, per tentare di rimettere in discussione il processo di fusione tra Corigliano e Rossano, che nulla ha a che spartire con la lotta portata avanti dal Gav e dal Coordinamento.
Non può una ricostruzione personale e fallace mettere in discussione un processo tanto importante e serio quale quello della fusione perché solo chi malevolmente legge i nostri scritti può intendere in senso negativo e contrario quanto contenuto nella missiva del Gav.
L’auspicio – conclude la nota- è che vi sia in prospettiva un ritorno al confronto improntato alla correttezza civile e istituzionale, mai venuti meno. A tal riguardo rinnoviamo l’invito all’Amministrazione comunale di Corigliano e all’intero Consiglio comunale, di prendere parte alla manifestazione del 18 maggio a Roma.