Truffa: “Operazione Silva”, il video e i nomi degli arrestati

Cosenza Cronaca

C'é anche il presidente del gruppo Silvateam di Mondovì (Cuneo), tra le otto persone arrestate e messe ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Cosenza su una truffa ai danni dello Stato e dell'Unione europea scoperta dalla Guardia di Finanza di Catanzaro.

Si tratta di A.B., amministratore della Silvateam, che controlla le due società coinvolte nell'inchiesta, la Silva extracts e la Silvachimica. Tra i presunti truffatori, che hanno chiesto e ottenuto soldi pubblici per finanziare innovative e complesse ricerche scientifiche mai realizzate nel settore chimico, imprenditori, commercialisti, consulenti del lavoro e un professore ordinario dell'Università della Calabria.

Il professore arrestato, è Bruno De Cindio, 64 anni, docente ordinario alla facoltà di Ingegneria dell’Unical, dipartimento di ingegneria chimica. Nell'inchiesta sono indagati anche due docenti dell'Università di Pisa, uno di quello di Pavia ed uno di Torino. Gli arresti sono stati effettuati in cinque regioni, con l'accusa, a vario titolo ed in concorso, di truffa, falso e diversi illeciti fiscali.

Dall'inchiesta emergerebbe che la ricerca o non veniva fatta o veniva fatta al Nord, che non è stato garantito alcun livello occupazionale e che i corsi di formazione non sono stati svolti. Nel corso dell'operazione, denominata in codice “Silva” i finanzieri hanno sequestrato tra l'altro lo stabilimento in cui hanno sede le società Silva Extracts e Silva Chimica. Far bere agli ispettori vino Cirò per evitare controlli accurati.È quanto si dicevano, esplicitamente, gli indagati.

Dalle indagini sarebbero emerse anche altre situazioni definite dagli inquirenti ”particolarmente grottesche”Come quella relativa al laboratorio per la ricerca scientifica utilizzato dalle due società che era nello stesso stabilimento a Rende.

Quando però gli ispettori dei ministeri della Ricerca e dello Sviluppo si recavano ad effettuare i controlli, i locali venivano intestati all'una o all'altra società semplicemente sostituendo i cartelli posti sulla porta d'ingresso.

L'indagine è nata da una serie di controlli effettuati dal nucleo di polizia tributaria di Catanzaro su diverse imprese beneficiarie di soldi pubblici, concessi sia dal ministero dello Sviluppo sia da quello dell'Istruzione per la realizzazione di studi scientifici in Calabria. Venti milioni di euro sono stati incassati dai truffatori, mentre altri 11 sono stati bloccati dalla Guardia di Finanza presso i due ministeri. Sequestrati beni per circa 300 milioni di euro tra immobili, aziende, azioni e conti correnti.


Gli altri arrestati: Alessandro Tozzo, amministratore delegato della Silva extracts; Ivo Parisella, responsabile amministrativo della stessa società; Alessandro Nervi, consulente per le pratiche per il finanziamento pubblico; Alfio Platania, consulente per la formazione del personale della Silva; Samuele Giovando, responsabile scientifico dei progetti della Silva; A.B., socio della Silva. Complessivamente sono 36 le persone fisiche indagate e due le società.