Truffa Ue e ministeri: restano ai domiciliari gli 8 indagati
Restano ai domiciliari gli otto indagati per truffa allo Stato e all’Unione Europea scoperta dalla guardia di finanza in provincia di Cosenza. Le indagini avevano portato anche al sequestro di due aziende che producono sostanze usate in campo alimentare, di Rende, e di beni per 300 milioni.
L’inchiesta è passata per competenza territoriale alla procura di Mondovì (Cuneo), visto che entrambe le imprese fanno capo ad una multinazionale del luogo. I magistrati piemontesi hanno chiesto e ottenuto la conferma di tutti i provvedimenti cautelari emessi dai loro colleghi calabresi.
Tutti sono accusati, in concorso tra loro, dei reati di truffa per il conseguimento indebito di erogazioni pubbliche, nonché, per taluni, di falso in atto pubblico. Restano pertanto agli arresti domiciliari gli imprenditori monregalesi A.B., di 37 anni, amministratore delegato della società e il cugino A.B., 38 anni, ex presidente della stessa.
Con loro i domiciliari sono stati confermati anche ad altre sei persone: Bruno De Cindio, di 64 anni, docente ordinario alla facoltà di Ingegneria dell’Università della Calabria; Alessandro Pozzo, amministratore delegato della Silva Extracts,, abitante in Liguria, a Sarzana; Ivo Parisella, responsabile amministrativo della stessa società; Alessandro Nervi, consulente per le pratiche per il finanziamento pubblico; Alfio Platania, consulente per la formazione del personale della “Silva» e Samuele Giovando, responsabile scientifico dei progetti della Silva di Monforte d’Alba.