Radicali, Pasqua nel carcere di Vibo: chiedono amnistia e garante detenuti
È trascorso ormai quasi un anno da quando il leader del Partito Radicale è venuto a mancare, ma i Radicali anche in Calabria non mollano la lotta non violenta per chiedere un provvedimento di amnistia e, sempre in Calabria, l’istituzione del Garante regionale delle persone private della libertà personale.
“Proseguire la battaglia storica di Marco Pannella per l'amnistia e l'indulto quale riforma obbligata per l'immediato rientro dello Stato nella legalità”, è difatti la priorità del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito.
“La crisi della giustizia – afferma Giuseppe Candido, insegnante e militante storico del Partito - e il protrarsi della non applicazione del dettato costituzionale - come ci ammonisce da tempo il Consiglio d'Europa e la Corte europea dei diritti dell’uomo - pongono in pericolo l'esistenza stessa dello Stato di diritto. E non dobbiamo dimenticare che l'Italia, da almeno trent'anni, è condannata per violazione del principio della ragionevole durata del processo, diritto tutelato anche dalla nostra Costituzione, oltre che dalla Convenzione E.D.U.”.
La Domenica di Pasqua, così, mentre altri suoi compagni marceranno a Roma da Regina Coeli a San Pietro per chiedere un provvedimento di amnistia, una delegazione composta da Ernesto Mauro, Cesare Russo e Rocco Ruffa, dalle 9, e grazie alle autorizzazioni ottenute da Rita Bernardini, sarà in visita alla casa circondariale di Vibo Valentia.
Durante le tante visite fatte con continuità negli anni, in tutte le dodici carceri calabresi, “abbiamo appurato, troppo di frequente – prosegue Candido - come molti detenuti, seppur malati, spesso non godono del pieno diritto alle cure e alla salute; che la quasi totalità non accede a forme rieducative essenziali come il lavoro, lo studio e l’affettività a causa di carenze strutturali, di agenti di Polizia Penitenziaria, di educatori, di personale amministrativo e di magistrati di sorveglianza”.
Per questo i Radicali ritengono urgente e non più procrastinabile, discutere il progetto di Legge regionale n°10/34^ presentato il 13 maggio del 2015 da Nicola Irto ed arenatosi in commissione dal 30 giugno dello stesso anno.
“Sono passati quasi due anni e – sbotta Candito - l’ignavia non è più tollerabile. Ad un anno dalla morte di Marco approvare la legge e istituire il Garante dei detenuti in Calabria sarebbe un bel modo per ricordarlo”.