Amc Catanzaro, Usb: troppi disagi e niente risorse, pronti alla lotta
Una delegazione di lavoratori della AMC di Catanzaro, insieme al sindacato USB, ha incontrato nei giorni scorsi il Sindaco del capoluogo a cui è stata prospettata la situazione venutasi a creare all’interno dell’azienda: i dipendenti lamentano infatti una mancanza di norme di sicurezza del personale autista e, più in generale, delle problematiche che interessano tutta la società ed i suoi dipendenti.
Oltre ad aver richiesto di prendere atto che le condizioni attuali del servizio dei capolinea in tutta la provincia sarebbe drammatico, si aggiungerebbe anche la mancanza di servizi igienici, cosa che costringe gli autisti a rivolgersi a privati per i propri bisogni fisiologici.
In tutti i casi, la delegazione ha chiesto l’apertura di un tavolo di discussione per individuare le risorse per integrare, almeno in parte, tutti i disagi subiti dai lavoratori.
Con il sindaco si è convenuto poi sulla necessità di definire la modifica contrattuale di alcuni lavoratori, trasformandoli da part time in full time, a loro dire “determinerà in termini di ricadute, non solo occupazionali, ma anche sul sistema dei trasporti passeggeri, un efficiente e migliore servizio”.
Prospettata anche una ipotesi, oggetto di studio da parte della USB e che sarà presentata quanto prima, tendente ad una integrazione del trasporto su gomma con il ferro; una miglior organizzazione dei collegamenti che ponga al centro quelli del trasporto urbano di Catanzaro, anche in funzione dei poli universitario e sanitario, trasferito a sud della città.
La USB ha rilevato come la risposta del sindaco di Catanzaro sia stata per loro preoccupante; “preso atto delle rivendicazioni dei lavoratori e del sindacato – spiegano dalla Siglia - ha comunque dichiarato che ad oggi e fino al 2018, non ci potrà essere alcun incentivo, ancorché consapevole del fatto che gli autisti (e conseguentemente i cittadini) sono costretti a viaggiare su autobus obsoleti e rigidi che finiscono per avere ripercussioni anche sull’integrità fisica degli autisti costretti a stare ore ed ore su quei mezzi”.
L’unione sindacale di base, dunque, “ritiene che la mancanza di risorse sia dovuta ad una gestione sconsiderata, portata avanti con la complicità dei sindacati di Stato, che ha dilapidato tutte le risorse a discapito di chi realmente e giornalmente porta avanti l’azienda con sacrifici personali” e chiede, pertanto, ai lavoratori di mobilitarsi per “costruire un percorso di lotte e rivendicazioni per il riconoscimento dei diritti sottratti da anni”.