CasaPound: “Festival Migrartes celebra morte e immigrazione clandestina
“L’Amministrazione Falcomatà dopo il murales continua a portare avanti le politiche immigratorie utilizzando mezzi più rassicuranti come festival d’arte e di cultura”: questa l’opinione del coordinatore regionale di CasaPound Italia, Federico Romeo, che sostiene come il festival Migrartes che si è a Reggio Calabria sia, suo dire, “un altro patetico tentativo di questa amministrazione di far passare un messaggio buonista ed errato su quello che sta avvenendo in ambito nazionale e internazionale".
"Il festival – spiega Romeo - è stato promosso da Arci provinciale di Reggio Calabria, Sprar Approdi Mediterranei e Associazione Abakhi - Casa Anawim Centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, segno evidente che ci sia una commistione di interessi tra la Giunta targata PD e le associazioni. Il festival inoltre ha visto come cornice dell’evento il Miramare, altro punto di interesse per la Giunta Falcomatà che ormai dopo l’assegnazione scandalo avvenuta nel 2015 a favore dell’associazione Il Sottoscala ha dirottato tutti gli interessi culturali e artistici della città su questo palazzo ex hotel utilizzando ancora una volta i fondi Pisu".
Secondo il coordinatore di Casapound, però, la cosa desterebbe perplessità “è – incalza - la costruzione di una barca da far sfilare nel cuore della città per essere successivamente regalata al Comune di Reggio Calabria, come simbolo di un’altra visione della migrazione dei popoli. Le barche utilizzate dagli scafisti per far partire dalle coste libiche ed egiziane migliaia di soggetti sono diventate però simbolo di morte. E grazie alle operazioni ‘Mare Nostrum’ prima e ‘Triton’ di Frontex dopo, gli scafisti non hanno avuto più l’esigenza di utilizzare imbarcazioni più resistenti poiché le operazioni di salvataggio avvengono ormai dopo poche miglia dalla costa e utilizzano imbarcazioni sempre più malandate e soggette all’affondamento”.
Questo per Romeo significa solo una cosa: “più morti sulla coscienza ed un incoraggiamento da parte del governo nazionale a compiere i cosiddetti ‘viaggi della speranza’ ingrassando ancora una volta il business di cooperative, associazioni e ONG che lucrano su questa situazione, queste ultime in accordo con gli scafisti, come sottolineava il Direttore dell’Agenzia di Guardia Costiera e di Frontiera Europea Fabrice Leggeri".
"Invito quindi tutti i cittadini – conclude Romeo - a boicottare nuovi festival in città che speculano sulla morte e che fanno dell’immigrazione clandestina un business. Esprimere il proprio dissenso è l’arma giusta per combattere questo assurdo pensiero che vuole farsi strada nella società a discapito dei cittadini italiani".