CasaPound, Riso: "Reggio schiava dell’UE e di Falcomatà. Immigrati in pianta stabile al porto”

Reggio Calabria Attualità
Nuovo centro accoglienza di Reggio Calabria

Una città senza più speranze, tipico specchio del modello della sostituzione avviato a livello globale. Mentre giovani e meno giovani reggini partono disperati alla ricerca del lavoro, invece di sviluppare l’occupazione, anche e soprattutto tramite il turismo, Falcomatà ed il Prefetto pensano bene di arricchire le casse comunali con gli immigrati. Una vergogna senza fine in una terra spopolata”.Queste le dure parole di Roberta Riso, portavoce di CasaPound Reggio Calabria.

“Se il primo aprile 2016 - prosegue Riso - Falcomatà in una dichiarazione pubblica affermava che il nostro porto avesse chiara valenza turistica e che in tal senso andava sviluppato, oggi ci ritroviamo ad avere container antiestetici sulla banchina dello stesso. Oltre 200 immigrati, donne e uomini, verranno ospitati finché non gli sarà data una destinazione finale. E' stato installato anche un container per i controlli medico-sanitari per curare la scabbia. Ci chiediamo come sia stato possibile dare un parere tecnico positivo in merito all’aspetto della sicurezza e alla fattibilità stessa del progetto da parte degli uffici competenti”.

"Apprendiamo inoltre - spiega la portavoce di CasaPound - che nuove panchine saranno installate per rendere più piacevole la permanenza ai nuovi 'ospiti'. Ci sembra davvero uno scherzo grottesco. E i reggini che invece vedono i propri quartieri sprofondare tra sporcizia, degrado e malavita, dove li lasciamo? Saremo forse cittadini di serie B? Ecco la logica europeista di razzismo al contrario: gli italiani, come i reggini, diventano ospiti in casa propria, costretti a subire e pagare imposte sempre più salate senza ricevere alcun servizio".

“Ma cosa ci potevamo aspettare - prosegue l'esponente di CPI - da una giunta di sinistra oltre ai carretti del 25 aprile al grido di 'Bella ciao' se non l’invasione di immigrati? Anni di fallimento, anacronistici, senza neppure un minimo cenno di rispetto verso chi in questa terra combatte ogni giorno per sopravvive. Pensiamo al bellissimo Hotel che sta all’entrata del porto di Rc, che già, come il resto degli abitanti del quartiere, aveva espresso preoccupazione tempo fa, quando i clandestini erano stati collocati nella vecchia sede degli uffici della capitaneria di porto. Ricordiamo signor Sindaco, come lei stesso avesse indetto una riunione al porto e come avesse poi, poche ore prima dall’inizio, deciso di revocarla, in tipico stile di chi non vuole e non sa confrontarsi su temi verso i quali i cittadini non sono d’accordo. Questa è la bellissima democrazia alla quale lei si appella. Per non parlare poi del caso del Centro d’accoglienza in Via Cappuccinelli, dove molti punti restano oscuri”.

“La voglia di fare impresa a Reggio - conclude Roberta Riso - in questo modo si vede sempre di più tarpare le ali. Come possono i commercianti e gli imprenditori vedere un futuro in questa terra? E’ il momento di dichiarare ufficialmente il fallimento di questa giunta. E’ arrivato il tempo di ammettere che chi l’ha votata in nome di chissà quali ricordi, ha consegnato la città nelle mani peggiori. Anni bui in cui si sono ingrassate le tasche dei partiti di governo e dell’UE. La Calabria è a rischio spopolamento come il Molise ed allora, non avendo progetti né capacita a cosa si pensa? Alle 'risorse' che giungono da paesi altri, augurando una morte lenta a questa città. Complimenti Sindaco, speriamo che i reggini presto le diano il benservito alle urne”.


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