Mese mariano, storie e tradizioni popolari in mostra a Crotone
Nei vicoli stretti di Piazza Villaroia, centro storico di Crotone, una lunga fila di persone dirette verso il Chiostro della suggestiva chiesa di Santa Chiara, per visitare la XXXIII edizione della Mostra Nazionale di Pittura, organizzata dal Comitato delle Feste Mariane.
Il nastro d’inaugurazione è stato tagliato da don Serafino Parisi, rettore della Basilica Cattedrale. Questa mostra segna la continuità di un idea che ha registrato la partecipazione, nel tempo, di oltre duemila pittori. “Mese Mariano: storie, tradizioni e consuetudini popolari” è il tema sviluppato dai quaranta partecipanti, con sessanta tele esposte con proposte nuove negli stupefacenti locali risalenti al 1400.
A porgere il primo saluto è stato Don Gianni Barbara, sacerdote di Santa Chiara: “Dò il venuto a tutti. Quando sono venuti a fare questa proposta ho detto subito di sì, senza pensarci due molte. È stato un piacere aprire le porte di Santa Chiara per accogliere tanti artisti, promotori di questo evento culturale. Abbiamo strutture come queste, beni, a volte nascosti, che vanno messe a disposizione di tutti per esprimere i valori che abbiamo dentro, scoprire e promuovere i talenti, oltre alla curiosità”.
“Pittura, arte, poesia e musica segnano momento molto belli, e debbo dire che di questi eventi se ne stanno curando nei comuni della provincia e pochi a Crotone” aggiunge Alfonso Amatruda, del gruppo organizzativo del Vernissage. “È una pecca dalla quale si sente il bisogno di cambiare. Intanto – aggiunge - ringrazio tutti i pittori che hanno partecipato con le loro opere e la loro presenza. Per qualche anno abbiamo fatto dei premi acquisti che incentivavano i pittori a portare le loro opere”.
“Da oltre tre anni – prosegue Amatruda - la crisi economica non ci ha permesso di farlo, ma la presenza dei nostri pittori è rimasta costante. È stato gratificante per noi, ritrovarci in un incontro culturale di grande livello. Questa mostra è un momento di aggregazione e scambio di idee. Ringrazio Don Giovanni Barbara che ci ha ospitati al Chiostro della sua parrocchia e per i preziosi consigli. La scelta di questo luogo non è casuale. Ci stavo pensando da parecchio tempo”.
“È stata una provocazione perché pochissimi conoscevano questo luogo. Noi crotonesi – continua il rappresentante dell’organizzazione - dobbiamo avere a cuore i luoghi belli che ci sono e sono tanti. Adesso, con calma, si ha modo di scendere nella cisterna, che raccoglieva l’acqua piovano da usare nei momenti di siccità e nel corso della mostra si può visitare. Vedrete delle cose fantastiche. Il risveglio della città parte anche dall’interesse dei cittadini verso i beni che non sono della chiesa ma della collettività. Questo convento, questo chiostro, è nostro e - conclude - dobbiamo salvaguardarlo conoscendolo e e promovendolo agli altri, in modo che qualcuno si renderà conto che va restaurato”.
È stata poi la volta di Don Serafino Parisi rettore della Basilica di Crotone. “Ringrazio gli artisti per l’invito. La mostra mi è piaciuta. Ringrazio signor Ruggiero, presidente del Comitato Mariano, che – ha aggiunto - ha dato l’input per questa mostra. Sentir dire che non sarebbe stato possibile realizzare la XXXIII edizione, mi è sembrato, per un attimo, una cosa da non dover trascurare. Considerato l’impegno del signor Amatruda, Pupa, Di Paola, Romano, di tutti voi che avete partecipato e di Don Giovanni che ha dato la disponibilità di questo luogo davvero suggestivo, è stato un obbligo consentire che l’evento artistico si realizzasse. Non entravo in questo posto da almeno 26 anni. Lo ricordo intonacato, invece adesso è stato riportato allo stato originario, ed ha acquistato più fascino. Non ero stato mai nel pozzo, vi sono sceso ed è stato suggestivo. Questo posto evoca l’immaginazione elemento che avvia la creatività che vi è nell’artista-pittore”.
“Si è fatto riferimento ai musicisti e scultori, a quella creatività che – continua don Serafino - attraverso l’arte si ha la possibilità di esprimere e di comunicare. Certo, non si vive soltanto di questo, e anche il mercato dell’arte deve avere necessariamente la sua parte. Ma voglio ricordare: da bambino, abbiamo casa in Sila, a Pino Grande, e proprio vicino casa dei miei, c’era un grandissimo artista spesso presente alla Biennale di Venezia. Parlo di Emilio Notte. Con Adriana Notte, la figlia. Mi ricordo, ero un liceale, e non capivo quanto mi diceva Notte, che il sistema dell’arte, doveva necessariamente trasformarsi in soldi. In questo sistema, per me, la creatività diventava la cosa più avvilente. Sapere che in quello che si produce, c’è l’anima, c’è il cuore, c’è la passione, la tecnica, lo studio, la proiezione, il vissuto c’è anche l’impegno, e che tutte queste cose devono essere monetizzate, è davvero un fatto limitante. Certo, si vive anche di questo. Ma chi stabilisce a questo punto il valore di un’opera d’arte. Il valore della passione, che io metto in un quadro, in una poesia, in un pezzo di musica oppure una statua. Chi deve dirlo?”
“Adesso, forse, sono più pronto a comprendere questa cosa, ma resta il fatto che la più grande gratificazione per l’artista è quella di sapere e sentire di aver prodotto un movimento, una sensazione gradevole. E questa – conclude Parisi - è la più grande ricompensa. Questa mostra parte da qui. Non ci sono le grandi risorse, però, il senso è suscitare un movimento, uno stimolo che ci porta a crescere. Ho voluto indicare nel dépliant, Paolo secondo agli artisti diceva ‘in fondo con l’arte, contribuiamo a rendere più bello e più fruibile il mondo’. Non mi pare poco. Grazie a voi per questo”.
Ha chiuso gli interventi Domenico Ruggiero, presidente del Comitato Feste Mariane: “Parto da una frase scritta da Don Serafino ‘Il mondo in cui viviamo ha bisogno di bellezze’ e noi, puntualmente, ogni anno, presentiamo una bellezza nelle festività mariana. Questo grazie ai miei amici e collaboratori del Comitato che s’impegnano a portare avanti questa manifestazione cultura, aggiunta alla XXXIII edizione. Cosa non semplice”.
“Le molteplici problematiche – ha aggiunto - vengono superate con caparbietà e tenacia e si arrivano al mese di maggio con la mostra già preparata, come se i quadri fessero esposti già da tempo. Pupa, Amatruda, Romano e Di Paola, sono i componenti del Comitato che prendono a cuore questa manifestazione con lo spirito di promuovere l’amore per l’arte e diffonderla come bene comune. E ringrazio voi che, a maggio, siete presenti a questa mostra con le vostre opere di alto contenuto espressivo”.
GLI ARTISTI hanno dato il loro contributo con opere che vanno dal figurativo iperrealista, al figurativo astratto, arrivando all'astrattismo concettuale e all'informale; una panoramica che dice chi sono oggi e quali traguardi potranno raggiungere:
Francesco Pupa, Giancarlo Siniscalchi, Maria Stella Manno, Massimo Frisenda, Irene Mellace, Leonardo Pontieri, Anna Conforti, Biosek, Domenico Levato, Giovanna Errigo, Tavella, Salvatore Foti, Barbara Palmieri, Donatella Alessio, Giuseppe Perri, Antonio Iannice, Valerio Palama Kchuk, Domenico Lucente, Maria Anfossi, Giovanni De Paola, Nino Audia, Giovanni Montoro, Francesca Pullo, Jessica Galea, Michele Astigliano, Noemi Pupa, Desirè Spanò, Tiziana Arabia, Melania Vrenna, Erica Vettorato, Franca Vrenna, Silvano Cavarretta, Giuseppe Romano, Aldo Riolo, Quintino Lanoce, Grabriella Frustaci, Gemma Cariti, Alessandra Arrigo, Carolina Scigliano.