“Scandalo” Misericordia. Isola non ci sta: “non siamo la città della mafia”
“È noto a voi tutti la vicenda che ha interessato l’intera provincia ed in particolare il territorio di Isola nell’operazione denominata “Johnny”, vicenda rimessa all’accertamento dell’autorità giudiziaria. A tal proposito, non restiamo indifferenti a quanto accaduto anzi, siamo ancora basiti ed attoniti per una situazione che ha scosso e sta sconvolgendo l’intera popolazione della città di Isola di Capo Rizzuto”.
Esordisce così una lunga nota a firma dei componenti dell’Amministrazione Comunale di Isola Capo Rizzuto, nel crotonese, negli ultimi giorni sotto lo lente mediatica conseguente all’operazione antimafia che, secondo gli inquirenti, avrebbe fatto luce sul controllo locale della cosca Arena e suoi presunti interessi, anche, nella gestione del Centro richiedenti asilo di località Sant’Anna.
Il blitz della Dda ha portato all’arresto di 68 persone tra cui il parroco della cittadina, don Edoardo Scordio, un’istituzione ad Isola, così come del governatore della Misericordia, Leonardo Sacco, anch’egli personaggio noto ed a capo della Confraternita che oltre a gestire il Cara dà lavoro a centinaia di residenti.
Tornando alla lettera, il Comune innanzitutto stigmatizza l’aggressione subita da alcune troupe televisive: “un gesto dal quale prendiamo le distanze e condanniamo ampiamente”, affermano.
Qui di seguito abbiamo deciso di pubblicare integralmente il resto del testo della nota ufficiale inviata dall’Amministrazione, capitanata dal sindaco Gianluca Bruno.
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“Isola di Capo Rizzuto è una cittadina che non vuole essere etichettata “città infestata dalla mafia”, non perché non lo merita ma perché realmente non lo è. Qui vive un tessuto sociale, solidale e produttivo che giorno per giorno fatica il doppio per guadagnarsi da vivere prima e per riscattarsi umanamente poi. Siamo la “Città del Sole e dell’Accoglienza”.
In oltre 20 anni si è acquisito un patrimonio associativo fatto di uomini e donne che hanno messo la propria disponibilità ed umanità al servizio di tutti: non è possibile cancellare ciò che oggettivamente esiste ed è patrimonio di ognuno di noi!
In merito alle dimissioni dei consiglieri PD, siamo sorpresi e stupiti, in quanto solo il giorno prima avanzavano richiesta di consiglio comunale, concordandone tempi e modalità di svolgimento con il Presidente del consiglio (venerdì prossimo) e successivamente, qualche ora prima che uscisse alla stampa l’invio della commissione d’accesso al Comune, rassegnavano le dimissioni.
Questo cambio di programma, con una repentina fuga in avanti, ha solo il sapore politico di approfittare del delicato momento, piuttosto che di responsabilità verso la nostra città che necessita di sicuri punti di riferimento. Quel che sorprende, però, maggiormente, è la motivazione fornita per giustificare dimissioni di opportunità e di comodo. Difatti non risulta in alcun atto che gli stessi abbiano mai presentato una mozione o richiesta avente ad oggetto: “dibattito sulle attività delle associazioni di volontariato all’interno del CARA S. Anna”.
A tal proposito si ribadisce che le attività all’interno del Cara S. Anna sono disciplinate dal Ministero dell’Interno e che il Comune di Isola di Capo Rizzuto non ha alcuna competenza in merito, neppure di controllo, accertamento o verifica.
Rimaniamo esterrefatti per le dichiarazioni farneticanti e prive di riscontro della segreteria e del segretario regionale PD Magorno, perché non ci sono atti consiliari, di commissioni appositamente istituite e di giunta che segnano “… progetti criminosi realizzati all’interno dell’amministrazione comunale in una diabolica saldatura fra pezzi delle istituzioni e cosche mafiose…” né tantomeno denunzie in proposito dai consiglieri PD dimissionari.
A tal proposito la segreteria PD dimentica che ci fu una levata di scudi proprio per gli atti intimidatori che si consumavano nei confronti dell’amministrazione comunale e dei suoi esponenti nel recente mese di gennaio 2017, partecipando ad un Consiglio comunale aperto appositamente convocato, e che vanno nel senso opposto a questa presunta “diabolica saldatura” di cui ora si parla.
Se esiste un percorso chiaro, lineare, trasparente che ci ha distinto, è quello intrapreso in questi quattro anni nei quali molti sono state vittime di episodi di violenza sulle persone e sulle cose.
In atti, qualora la segreteria PD non lo sapesse, vi è attività consiliare partecipata con il voto favorevole all’unanimità dei consiglieri di minoranza. Non ci si può scrollare di dosso il fatto di aver adottato all’unanimità un Piano Strutturale Comunale (operazione storica dopo 40 anni di nulla in materia urbanistica), di aver fattivamente contribuito all’avvio della Tenenza dei Carabinieri nel 2013, di aver prodotto la richiesta di istituzione di un commissariato di Polizia a Isola (atto già inviato al Ministero dell’Interno nel mese di aprile 2017 con la disponibilità da parte del Comune di destinare un immobile pronto per l’immediato utilizzo a caserma) e tanto altro ancora.
Chi punta alla sicurezza ed ai presìdi di legalità non può che aver scelto da che parte stare!
Per ciò che riguarda la commissione di accesso agli atti ne cogliamo il senso, anche alla luce di una vicenda che non ha riguardato in alcun modo l’attività amministrativa dell’Ente Comunale. D’altra parte gli atti prodotti hanno seguito quanto stabilito dalle leggi in materia e sono stati pubblicati e resi disponibili a tutti. Siamo sereni a riguardo e siamo fiduciosi e sicuri nel lavoro che espleterà la Commissione di accesso visionando le carte.
Purtroppo capiamo, comprendiamo e siamo coscienti di avere una situazione politica a noi non favorevole in questo momento di grande difficoltà, come del resto lo è stato in passato. Però la forza e l’amore per la nostra città non ci esimerà di informare nei prossimi giorni pubblicamente la cittadinanza sugli sviluppi che questa vicenda si porterà dietro”.
L’Amministrazione Comunale di Isola Capo Rizzuto