“I Quartieri”: Ciconte, nel suo tour ancora promesse e slogan che insultano

Catanzaro Politica

“L’ha voluto chiamare tour nei quartieri il candidato Ciconte ed è sicuramente la cosa più patetica che ci ha riservato questa campagna elettorale. Per lui, da sempre abituato più che altro a frequentare i “salotti buoni” della città, sarà stato un vero ‘sacrificio’ (è stato lui ad usare questa espressione) abbassarsi a girare per i mercatini alla caccia di qualche sparuto voto. Ogni cosa ha però il suo risvolto della medaglia: il candidato Ciconte, trapiantato a Catanzaro dalla sua Soriano nella ridente provincia di Vibo Valentia, ha avuto l’occasione di recarsi a Corvo, Aranceto e Fortuna, quartieri che si è ben guardato dal frequentare in tutti questi anni".

Esordisce così una nota del movimento "I quartieri" sottolineando come a suo dire il candidato a sindaco di Catanzaro, proprio parlando dei quartieri del capoluogo, abbia “sciorinato la solita scarica di promesse, condite da un politichese incomprensibile. Non gli sono bastati 17 lunghi anni di cosiddetto impegno in politica – proseguono dal movimento - per capire che finita la campagna elettorale lui (Ciconte) dovrà più degli altri chiedere scusa alla città di Catanzaro: per non essersi mai impegnato quando la città perdeva i 20 milioni per il porto, trasferiti a Cosenza dal suo amico Oliverio. Quando, come dominus da sempre della sanità cittadina non ha proferito parola sulla svendita del Pugliese-Ciaccio all’Università. Quando, oggi in questo girotondo a ricucire nelle periferie, Ciconte pubblica sui social foto di presunte situazioni di degrado, a volte che scadono nel ridicolo. Noi vorremmo parlare di una Catanzaro positiva anche in campagna elettorale. Questo è il messaggio che si deve leggere, soprattutto fuori dalle mura cittadine”.

“Ricuciremo i quartieri, ammaglieremo la Città, trasformeremo le periferie, etc.: gli slogan di Ciconte – sostengono ancora dal Mocimento catanzarese - sono un insulto alla città non solo perché per i posti da lui occupati avrebbe potuto fare molto per la città. Oggi dice che farà tanto (?) con l’aiuto degli amici democrat Oliverio, Renzi e/o Gentiloni: ecco qua, il pedalò giallorosso a guida Ciconte! Questa città deve essere amata non può essere sempre insultata, come fa il buon Ciconte: è un insulto all’intelligenza soltanto pensare che Catanzaro non avrà futuro senza i “padrini” del presunto sindaco. La politica è rispetto non aria fritta”.

“Le periferie – spiegano - sono un problema per tutte le città, diverse sono le formule per il recupero. Di certo la formula della concretezza o dei numeri, per quanto noiosa possa essere è l’unica. Una formula che passa attraverso una capacità progettuale, tipica di Sergio Abramo, non già soltanto di “comparaggio o di coppola” è per questo che 18 milioni euro sono già stati finanziati per il recupero dei quartieri a sud della città. A questi sono da aggiungere i fondi recuperati per il recupero della scuola di Via Forni, oltre che la sinergia con i privati, che vale 23 milioni di euro per la realizzazione di uno straordinario complesso sportivo”.

Per il movimento I Quartieri, poi “se 17 anni non sono bastati per il candidato Ciconte a capire che in politica non si abbaia alla luna e che, la storia di ognuno soprattutto di gestione politico-amministrativa lascia una traccia, un solco che non si cancella e non sparisce, alimentando il fumo. Se questo ancora non è stato capito, sarà utile intercettare la cabala… il 17 non sempre porta fortuna!”.