Scuola, la denuncia dei sindacati: “A rischio 108 cattedre”
I sindacati confederali, Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e lo Snals denunciano la grave situazione degli organici del personale docente della provincia di Cosenza per come risultante dai dati numerici forniti dall'ATP di Cosenza in occasione dell’incontro sulla informativa degli organici di ogni ordine e scuola tenutosi ieri pomeriggio. I dati forniti implicherebbero il taglio, drammatico e per certi versi insostenibili, di un numero cospicuo di cattedre: 17 per la scuola dell'infanzia, 30 per la primaria, 22 per il primo grado, 35 per la secondaria più 4 posti dei Licei Musicali con la conseguenza della non attivazione di classi prime e in alcune realtà la mancata attivazione del tempo prolungato e ancora più grave la chiusura, nel giro di pochi anni, di diverse scuole della provincia.
I sindacati registrano quindi “l’assoluta mancanza di criteri da parte dell'USR nella ripartizione degli organici dei docenti su scala provinciale. Sono anni, ormai, che assistiamo e puntualmente denunciamo che il dazio compensativo per arginare gli effetti dei tagli degli organici delle altre province calabresi che la provincia di Cosenza deve sostenere e di conseguenza pagare, non è più tollerabile. La provincia di Cosenza non può essere , ogni anno, l'azionista di maggioranza. Le politiche scolastiche, a partire da quelle governative, stanno indebolendo sempre di più uno dei pochi riconosciuti baluardi di democrazia che sono le nostre scuole. Una buona Scuola è tale se le scuole, pur rinnovandosi, rimangono in vita con organici adeguati di tutto il personale e rendendo effettivo il diritto allo studio inteso anche come diritto di scelta dell’indirizzo da seguire.
“E, purtroppo, nonostante il trend negativo del numero degli alunni sia in linea con il resto delle province calabresi anche quest’anno la provincia più grossa della regione Calabria paga in modo inconfutabile gli effetti negativi dei già magri riparti sugli organici ben 105 posti in meno su un totale di 227 posti dell'intera regione. Vogliamo anche che in questo territorio si realizzi una vera scuola pubblica e statale, quella che realizza, garantisce e promuove il costituzionale diritto allo studio, accogliendo ed includendo tutti, dando possibilità di crescita formativa e sociale, costruendo quella coscienza critica che dovrà gestire il domani. A questo punto chiediamo che l’assegnazione del numero dei docenti alle province calabresi venga effettuata sulla reale consistenza numerica del numero degli alunni e non su semplicistici atti compensativi.
Inoltre, per quanto sopra esposto i sindacati sopra indicati si mobiliteranno unitariamente, pronti ad ogni tipo di lotta sindacale, rivendicando con forza che la Direzione Regionale di Catanzaro disponga la distribuzione di un maggior numero di cattedre a favore della Provincia di Cosenza fortemente penalizzata rispetto alle altre Province pur essendo la Provincia più vasta e con il più alto numero di studenti. La situazione denunciata dovrebbe essere oggetto di una seria attenzione da parte della politica i cui rappresentanti vorranno attivarsi ad ogni livello istituzionale al fine di evitarne gli effetti gravemente pregiudizievoli.