L’economia della Calabria, all’Unical si “sviscera” il rapporto di Bankitalia
Nell’Aula University Club dell’Università della Calabria sarà presentato domani, lunedì 19 giugno alle 10, il rapporto “L’economia della Calabria” della filiale di Catanzaro della Banca d’Italia, iniziativa co-organizzata dalla stessa Nakitalia e dal Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza “Giovanni Anania” dell’ateneo cosentino.
Dopo i saluti istituzionali di Gino Mirocle Crisci (Rettore dell’Università), del Prof. Filippo Domma (Direttore Dipartimento DESF “Giovanni Anania”) e di Sergio Magarelli (Direttore Banca d’Italia Filiale di Catanzaro), la giornata proseguirà con le relazioni di Giuseppe Albanese della Banca d’Italia (Filiale di Catanzaro) e di Guido De Blasi, del Servizio Struttura Economica della Banca d’Italia di Roma e si concluderà con gli interventi di Francesco Aiello (Ordinario di Politica Economica e Fondatore di OpenCalabria) e di Rosanna Nisticò (Associato di Politica Economica presso l’Università della Calabria).
Giuseppe Albanese presenterà gli aspetti più salienti che hanno caratterizzato l’economia regionale negli ultimi anni, descrivendo, in particolare, l’evoluzione della congiuntura nel 2016 e le trasformazioni della struttura occupazionale, produttiva e finanziaria della regione.
L’intervento di Guido De Blasi sarà centrato sul “Mezzogiorno e le Politiche” e, in particolare, sul ruolo della spesa comunitaria. Un approfondimento della presentazione riguarderà l’efficacia dei fondi strutturali in Abruzzo. Si mostrerà come il PIL pro-capite di quella regione non mostri una dinamica di crescita auto-sostenuta, in assenza di aiuti, ossia dopo l’uscita dell’Abruzzo dalle regioni dell’Obiettivo 1.
“Questo risultato – dichiara Aiello – conferma che i fondi strutturali hanno un mero effetto ridistributivo e non intaccano le condizioni di offerta delle regioni che ne beneficiano”. “Ciò implica - continua il Prof. Aiello – che essi sono inefficaci in termini di cambiamento delle condizioni produttive di lungo periodo che è, non dimentichiamolo, la ragione della loro esistenza”.
“Il sostegno che essi garantiscono è limitato solo al periodo della loro implementazione ed è semplicemente legato all’erogazione delle risorse che essi mobilitano. E’ chiaro a tutti che se si partecipa ad un bando, se ne traggono dei benefici perché si ricevono risorse per i progetti finanziati”.
“Tuttavia – aggiunge - se le attività che si svolgono sono inutili, è altrettanto chiaro che al termine del progetto tutto ritorna allo stato iniziale. Questo circolo vizioso di spesa inutile caratterizza - conclude Aiello - lo stato di attuazione e l'efficacia delle politiche comunitarie in Calabria che, contrariamente alla fiabesca narrazione che ne viene data dalla politica e dall’apparato della Regione Calabria, sono del tutto inefficaci in termini di sviluppo sistemico dell'economia regionale”.